Lavori / Opera

Bypass, il sindaco Ianeselli: “Bisogna rispettare le scadenze, lavoriamo per farcela entro il 2026”

Il primo cittadino di Trento: “Sappiamo bene che ci sono delle analisi che devono essere ancora realizzate nel tratto ex Sloi ed ex Carbochimica, ed è importante che ciò avvenga”

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TRENTO. A scendere in piazza contro l'inizio dei lavori della circonvallazione ferroviaria sabato scorso (10 giugno) era stato il Coordinamento No Tav Trentino con un corteo di 500 partecipanti circa. A fare il punto della situazione (rispondendo anche alle critiche a lui mosse) il sindaco di Trento Franco Ianeselli. Un dibattito quello sul bypass che, a pochi giorni dall'avvio del cantiere in via Brennero, si fa sempre più aspro.

«Fa parte del gioco, in una democrazia, che le persone protestino e che si oppongano perché l'opera non li convince. Queste manifestazioni sono necessarie per esercitare una pressione su di noi, ma anche rispetto a chi realizza l'opera proprio perché induce ad agire meglio. Sappiamo bene che ci sono delle analisi che devono essere ancora realizzate nel tratto ex Sloi ed ex Carbochimica, ed è importante che ciò avvenga».

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Determinati a battersi fino quando non si fermeranno i lavori per la realizzazione del bypass. Anche oggi, 10 giugno, ci sono state a Trento delle proteste contro questa opera. Nel mirino dei manifestanti il sindaco Ianeselli

Una tra le tante critiche mosse infatti era stata quella sul mancato piano di caratterizzazione dei terreni ante operam e prima della progettazione esecutiva. «Sì, i cantieri sono partiti ed è un'opera in corso di realizzazione - dichiara il primo cittadino -. Noi come Comune continuiamo a mantenere questa posizione: non ci siamo "piegati" a Rfi, come adesso accusano alcuni. Abbiamo posto delle condizioni e scritto delle prescrizioni. Tanti sono i miglioramenti che sono stati posti: dobbiamo ricordare che la circonvallazione sposta i treni merci fuori dalla linea storica ed è la condizione abilitante per l'interramento della ferrovia. Adesso si tratta di fare tutto il possibile per spingere chi sta realizzando i lavori a eseguirli al meglio».

Nel frattempo sulle ulteriori analisi dei terreni in questione nessuna risposta da Rfi. «Stiamo sollecitando. Queste analisi devono essere realizzate e siamo convinti che verranno effettuate. Oggi si sta lavorando sulla base della relazione di Appa che dice che sul tracciato dei binari non c'è piombo tetraetile: è presente alla Fossa Armanelli quindi verso ovest, ma non verso est dove c'è Carbochimica. Rfi dà risposte: se poi non piacciono e non sono soddisfacenti è un altro discorso», prosegue il sindaco.

Altro punto contestato, il termine di realizzazione entro il 2026: l'avvio dei lavori risulta in ritardo già in partenza. «Adesso è il momento di fare le cose e farle bene. Si deve lavorare per rispettare le scadenze. Ci siamo presi questo impegno sul fronte Pnrr: ogni secondo che diciamo "non ce la faremo" è solo tempo che stiamo perdendo nell'agire».

Diversi i comitati che stanno abbandonando invece l'Osservatorio ambientale e per la sicurezza, istituito lo scorso marzo. Soltanto l'8 giugno tra gli ultimi a dire addio all'organo tecnico è stato il Comitato Mobilità Sostenibile Trentino per «mancate e carenti risposte» a fronte di «proposte concrete».

«È legittimo che i comitati decidano di non partecipare più, ma non è una cosa positiva: avere delle informazioni e intanto dire la propria opinione è importante. L'Osservatorio non è nato per parlare esclusivamente con loro: ricordiamo che la sua funzione è anche quella di rivolgersi ai cittadini».

Perché proprio la figura di Ianeselli nel mirino delle proteste? «Io non mi nascondo. Avrei potuto delegare senza impegnarmi a migliorare le cose. Se avessi deciso di mettermi da parte, come qualcuno magari avrebbe preferito, e dare la colpa agli altri, come amministrazione avremmo perso ogni credibilità, anche nel controllare l'opera e chiedere i miglioramenti. Questo è un dazio che si paga nell'interesse della città», conclude il sindaco.

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