Città / La polemica

Bypass di Trento: cresce il malumore dopo le lettere inviate da Rfi a chi vive accanto alle case da abbattere

Le comunicazioni di Italferr arrivate in via Malvasia e alle Fornaci hanno creato allarme. Furioso il sindaco Franco Ianeselli: «Non è questo il modo di fare, su questioni così delicate bisogna essere chiari»

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di Franco Gottardi

TRENTO. «Non esiste che i cittadini ricevano lettere dalle quali non si capisce nulla, non è questo il modo di fare». Il sindaco Franco Ianeselli stavolta è proprio arrabbiato con Rfi e con la controllata Italferr. Le lettere che stanno arrivando e sono arrivate nei giorni scorsi a diversi cittadini residenti in condomini posti in via Malvasia o nel complesso delle Fornaci hanno creato allarme e incertezza.

Si tratta di missive scritte in maniera burocratica che spiegano che per immobili di proprietà del destinatario è stato imposto il vincolo preordinato all'espropriazione e pronunciata la dichiarazione di pubblica utilità per il progetto Lotto 3a circonvallazione di Trento. In allegato alla missiva dovrebbe esserci il provvedimento formale con stralci del Piano particellare delle Espropriazioni ma in qualche caso pare che l'allegato non sia stato recapitato.

Ad ogni modo è plausibile che alcuni residenti meno attrezzati nel barcamenarsi con la burocrazia abbiano fatto fatica a capirne i contenuti. Ed è comprensibile che si siano allarmati, visto che tra poche settimane gran parte del quartiere sarà letteralmente raso al suolo per far partire i lavori preparatori della grande opera ferroviaria. Comprensibile che abbiano temuto anche loro di perdere la casa e abbiano inondato di telefonate gli uffici comunali per chiedere spiegazioni.

Comprensibile dunque anche l'imbarazzo e la rabbia del sindaco, che ha sempre sostenuto e continua a sostenere la bontà del progetto ma che non può avallare questo modo di procedere. Tanto più dopo l'incontro con Rfi nel corso del quale nei giorni scorsi Ianeselli racconta di aver raccomandato maggiore trasparenza nel modo di procedere.

Una trasparenza che certamente è mancata nelle ultime settimane su passaggi importanti e attesi che riguardano il progetto e le sue criticità. A proposito in particolare dei prelievi e delle analisi di terreni e aria nell'ambito del cosiddetto "cantiere pilota" di Trento Nord; a quasi cinque mesi dall'intervento alla fossa Armanelli, Rfi il 27 gennaio scorso aveva emesso un comunicato in cui parlava genericamente di risultati "rassicuranti", senza neanche una cifra. Troppo poco per rassicurare veramente.

E poi ha colpito anche il modo con cui la società ferroviaria mercoledì scorso, 8 febbraio, ha comunicato l'aggiudicazione dei lavori a un'associazione di imprese guidata da Webuild; poche righe solo per dare i nomi delle quattro imprese vincitrici, senza indicare i progettisti, particolare non da poco trattandosi di appalto integrato, senza dire le percentuali di ribasso o la classifica rispetto ai concorrenti, senza spiegare chi faceva parte della commissione di gara né men che meno pubblicare i verbali.

Una opacità che certo non aiuta a creare un clima positivo attorno a un'opera da 1 miliardo di euro che avrà un impatto enorme sulla città di Trento. Ora la spedizione di queste lettere ha fatto aumentare i malumori.

Ieri pomeriggio (sabato 11 febbraio) Rfi è corsa ai ripari per rassicurare i destinatari: «Non c'è stata alcuna variazione di trattamento sugli immobili rispetto a quanto comunicato e condiviso, a partire dal dibattito pubblico iniziato nel 2021, con tutte le parti interessate dai lavori della Circonvallazione di Trento, e approvato nella Conferenza dei servizi. Nessuno immobile pertanto verrà espropriato in aggiunta a quelli precedentemente comunicati».

«Le lettere a cui l'articolo (l’Adige di sabato 11 febbraio a pagina 10) fa riferimento - spiega Rfi - sono un atto di rito previsto dall'articolo 17 comma 2 del DPR 327/2002, e si riferiscono esclusivamente a limitate pertinenze condominiali e non alle loro abitazioni. Per qualsiasi informazione - conclude la nota - i cittadini interessati possono fare riferimento agli uffici di Rfi e Italferr, sempre disponibili a fornire utili chiarimenti».

Chiarimenti che in molti nei giorni scorsi hanno cercato in Comune. «Il modo di procedere di Italferr non è stato certamente il migliore possibile» rileva un comunicato inviato dall'ufficio stampa di Palazzo Thun. «Serve delicatezza e una comunicazione comprensibile, altrimenti poi tocca a noi andare a rincorrere queste situazioni» aggiunge il sindaco.

«Quando il Comune si trova a dover espropriare o occupare una proprietà privata prima di inviare qualsiasi comunicazione scritta - spiega ancora il Comune - contatta i cittadini interessati per spiegare l'entità dell'operazione e concordarne le modalità. Solo in un secondo momento parte la procedura prevista con comunicazione formale e scritta. Purtroppo Italferr non ha adottato questo approccio, preoccupando inutilmente la cittadinanza con un messaggio dai contenuti poco chiari».

L’amministrazione comunale riferisce di aver comunicato a Italferr il proprio disappunto per questo modo di procedere e mette a disposizione il servizio Mobilità e rigenerazione urbana dei cittadini che vorranno chiarimenti sulla lettera ricevuta da Italferr e la loro posizione individuale. Gli interessati possono chiamare il numero 0461884615 o scrivere a rigenerazioneurbana@comune.trento.it.

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