Trento / Il nodo

Nuova manifestazione in via Brennero, slogan e tamburi contro il bypass ferroviario

Si è aperta poco dopo le 18 di oggi, marted' 4 aprile, una iniziativa promossa dalle realtà che si oppongono alla grande opera che prevede anche un tunnel sotto la Marzola

DEMOLIZIONI Bypass, ora si può abbattere: svuotati 28 alloggi e 12 negozi
IMMOBILI Dieci edifici da demolire: corrisposti oltre 24 milioni di euro 
VIDEO Il mediatore Bortolotti: chiusi tutti gli accordi a San Martino
PROTESTA Malumore dopo le lettere inviate da Rfi
MATTARELLO L'incertezza dei contadini per i terreni agricoli

TRENTO. Nuova manifestazione in città, all'inizio di via Brennero, contro il bypass ferroviario in città, oggi, martedì 4 aprile.

Poco dopo le 18 i manifestanti hanno cominciato a far sentire slogan contro la grande circonvallazione per l'alta velocità.

Accompagnati da tamburi e fischietti, hanno ribadito l'intento che c'è dietro questa mobilitazione: "Vogliamo fermare quest'opera inutile" (nella foto di Paolo Pedrotti un momento della iniziativa, poco prima delle 19).

I manifestanti, qualche decina, hanno srotolato sulla corsia ciclopedonale uno striscione in cui campeggia la scritta "Salviamo Trento".

"Salviamo Trento": nuova manifestazione contro il bypass ferroviario

A Trento, all'inizio di via Brennero, nel tardo pomeriggio di oggi, 4 aprile, si sono nuovamente mobilitati gli attivisti che lottano contro il bypass ferroviario. "Vogliamo fermare quest'opera inutile", hanno ribadito, durante il presidio organizzato vicino all'area in cui è previsto anche l'abbattimento di diversi edifici

Limitati i disagi al traffico sull'asse di via Brennero dovuti semplicemente all'attraversamento sulle strisce pedonali di alcuni manifestanti, che altrimenti stazionano sul marciapiede.

Il punto scelto per il presidio non è lontano dal'incrocio con via Malvasia, si tratta dell'area in cui è previsto l'imbocco del tunnel e dove diversi edifici sono destinati a essere sacrificati per la realizzazione della grande opera.

Presidio in via Brennero contro il bypass ferroviario

Un gruppo di manifestanti è sceso nuovamente in strada oggi, 4 aprile, verso le 18, per dar vita a una iniziativa di protesta contro il progetto di circonvallazione ferroviaria per l'alta velocità a Trento [foto di Paolo Pedrotti]

Giusto sabato scorso, il Comitato per la mobilità sostenibile del Trentino, assieme alla rete dei Cittadini e al Comitato di via Brennero, è tornato a parlare di circonvallazione ferroviaria e delle conseguenze per il territorio.

Come tutelare le case vicine al futuro cantiere e poi ai futuri binari, da vibrazioni e rumori. E poi come tutelare la città dal pericolo legato alle merci pericolose. E ancora come assicurare la sostenibilità del corridoio del Brennero.

Il presidente Ezio Viglietti, ha parlato di problemi ad oggi non ancora stati superati. E mentre i cittadini della zona, a partire da alcune famiglie delle Fornaci, «hanno scritto le loro preoccupazioni all'Osservatorio» come ha chiarito Michela Bonafini, la Rete con Martina Margoni denuncia che «le strutture più vicine al cantiere, come Abilnova e le Fornaci, anziché residenziale sono catalogate come commerciali, così da rendere il limite per vibrazioni e rumori più alto».

In tutto questo, appare evidente che secondo i comitati mancano interlocutori. È escluso che ritengano tale l'Osservatorio, per esempio, a cui non riconoscono alcuna terzietà.

Mano a mano che si avvicina il cantiere, si preoccupano anche coloro che da tempo ormai sono scettici o estremamente contrari al tracciato per come è previsto da Italferr e Rfi.

Il Comitato mobilità sostenibile aveva presentato anche un progetto alternativo - per la verità fuori tempo massimo rispetto all'iter per l'approvazione del progetto - ma al momento si concentra su tre temi: le merci pericolose, vibrazioni e rumori e le prescrizioni che il cantiere dovrà superare.

«Partendo dalle prescrizioni abbiamo presentato 32 domande all'Osservatorio» spiega l'ingegner Viglietti, che si concentra sulle merci pericolose: «Al momento viaggiano in mezzo alla città, ma se spendiamo un miliardo potremmo anche spostare questo traffico pericoloso lontano dal centro abitato. Invece la zona di Trento nord convivrà con il pericolo.

IL LUOGO

Visualizza mappa ingrandita

E quant'è questo pericolo? Nessuno lo dice. Attualmente sull'asse del Brennero passano 55 milioni d tonnellate all'anno e di questi il 7% è merce pericolosa. Con questo tracciato, il pericolo per Trento nord rimarrà».

A preoccuparlo sono poi le vibrazioni e i rumori. «Ci sono modi per attutire entrambi, ma noi chiediamo quindi cosa intendono fare su questo terreno sia in fase di cantiere che quanto il potenziamento entrerà in esercizio».

E su questo Martina Margoni una pulce nell'orecchio la mette: «Abilnova e le Fornaci è curioso, ma sono catalogate come aree commerciali. E per le aree commerciali le soglie per le vibrazioni e i rumori sono più alte».

La Rete (che chiedeva il bypass in destra Adige) ribadisce la propria contrarietà al progetto: «Con questo progetto in sinistra Adige così come pensato non si esclude il pericolo di tragedie analoghe a Viareggio. I treni con le merci pericolose passeranno in mezzo alla parte nord della città, (dallo Scalo Filzi all'Interporto) zone densamente abitate come Gardolo- Canova- Roncafort. Entrare con la nuova ferrovia nella città fino a pochi metri dal centro storico è una scelta progettuale che non trova giustificazione».

Resta, per i cittadini, la carta dell'Osservatorio, che si è insediato la settimana scorsa.

Ma anche su quel fronte i comitati già denunciano l'impossibilità di fidarsi: «Sia a nord che a sud, sia alle Fornaci che a Mattarello, decine di famiglie hanno inviato all'Osservatorio le loro preoccupazioni - riporta Michela Bonaffini (Comitato via Brennero) - ma quale credibilità e terzietà può avere questa struttura, fatta da chi questa grande opera la vuole, come Provincia, Comune e Rfi?Io so chi manca nell'Osservatorio, i rappresentanti di Inail, dei sindacati, delle associazioni ambientaliste, dei Comitati. Non c'è nessuno, se non chi vuole l'opera. E sappiamo che contro un miliardo di euro, un miliardo di ragioni perderanno sempre».

comments powered by Disqus