Trento / Il caso

Spese condominiali folli alle torri Itea, delegazione di inquiline ricevuta dal sindaco: "Avete il mio appoggio"

A Madonna Bianca c’è chi deve pagare 800, 900 e anche oltre mille euro al mese: oltre alle rate ci sono i conguagli e l’anticipo. All'incontro di oggi, a palazzo Geremia, ha partecipato anche il sindacalista Daniel Agostini (Usb): in molti casi le spese raggiungono l’80 per cento del reddito mensile, del tutto insostenibili

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TRENTO. "Spese condominiali insostenibili": è la denuncia di un gruppo di un gruppo di inquiline Itea, che oggi pomeriggio sono state ricevute dal sindaco di Trento, Franco Ianeselli.

Accompagnate dal segretario del sindacato Usb Daniel Agostini, la delegazione delle torri Itea di Madonna Bianca ha incontrato il sindaco a palazzo Geremia.

Tema dell’incontro (nella foto), l’insostenibile aumento delle spese condominiali che, come ha riferito Agostini, sono lievitate di percentuali che oscillano tra il 100 e il 214 per cento.

“Si tratta delle spese per il riscaldamento e per l’acqua calda – hanno spiegato le inquiline – C’è chi deve pagare 800, 900 e anche oltre mille euro al mese. Perché, oltre alle rate, ci sono i conguagli e l’anticipo. Questo mese, considerando l’affitto, abbiamo quattro bollettini da pagare”.

Per parte sua, Agostini spiega quanto si sta facendo a fronte di questa emergenza: “Abbiamo chiesto agli amministratori di verificare i conteggi. Se le cifre fossero sbagliate, la soluzione è semplice: chiederemo la correzione immediata. Ma se il calcolo delle rate fosse sostanzialmente giusto, allora in quel caso occorre trovare una soluzione. Perché in molti casi le spese raggiungono l’80 per cento del reddito mensile, dunque sono del tutto insostenibili. A questo punto l’alternativa è quella tra pagare e mangiare ”.

Ianeselli ha rivolto un messaggio di solidarietà alla delegazione: “Appoggio in toto ha vostra richiesta. Perché qui siamo al paradosso. Se in una casa popolare le spese condominiali sono più care dell’affitto allora è un controsenso e un paradosso.

Scriverò a Itea per sollecitare che vengano individuati al più presto gli opportuni correttivi, per esempio parametrando anche le spese condominiali all’Icef. È una questione di buonsenso oltre che di equità”.

Agostini aggiunge che molti appartamenti Itea non vengono riqualificati da anni, dunque l’efficienza energetica è davvero bassa. E oggi sono gli inquilini a doversi accollare i costi della dispersione termica legati a decenni di mancata manutenzione, che non riguarda solo gli aspetti energetici ma anche le strutture in generale, dalle tubature dell’acqua agli ascensori.

A complicare la situazione c’è il doppio binario derivante dal fatto che alcuni condomìni sono gestiti direttamente da Itea, altri da amministratori privati. E mentre per i primi c’è la garanzia che gli acconti delle spese condominiali non possono superare i 250 euro mensili, per i secondi le fatture sono ben più salate.

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