Montagna / Ristoranti

Cambio di gestione ai Bindesi, il rifugio riapre: dopo Anita Cago e Bortolotti, arrivano i giovani del Nunu’s

Il bando Sat è stato vinto da Andrea Buselli, la società è la stessa del bistrot di via Mazzini e del caffé Incontro alle Albere: «Ma qui al Prati puntiamo sulla tradizione»

di Paolo Giacomoni

TRENTO. Dopo qualche mese di chiusura per la rescissione unilaterale del precedente contratto da parte della Sat (proprietaria della struttura), riapre finalmente a inizio luglio il Rifugio «Pino Prati» ai Bindesi con una nuova gestione. La struttura, insieme a Sardagna uno dei più suggestivi "balconi" panoramici sulla città, con la sua vicina palestra di roccia rappresenta uno dei luoghi "sacri" dell'alpinismo trentino: da queste parti negli anni '50-'60 operava una quotata scuola di roccia diretta prima da Bruno Detassis e poi da Gino Pisoni. Non solo, per anni i Bindesi, soprattutto durante la lunga gestione (26 anni) di Anita Cagol, erano diventati anche un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina trentina. Dopo di lei dal 2015 a marzo 2022 il Rifugio Bindesi è stato gestito da Fabio Bortolotti, Ilaria Valenti e Federico Weber..

Un'eredità che ora passa a Andrea Buselli che insieme ai soci della sua Nunu's ha avuto la meglio sui 24 partecipanti del bando Sat per la gestione del rifugio. I presupposti per una buona riuscita dell'operazione a quanto pare ci sono tutti:

Nunu's infatti gestisce già l'omonimo bistrot in via Mazzini che ha recentemente preso il posto alla storica Trattoria Tre Garofani ed anche il "Caffè Incontro" alle Albere oltre che essere una solida realtà trentina che opera su tutto il territorio nazionale nel settore del catering, street food e truck food e nell'organizzazione di eventi.

«Per quanto riguarda i Bindesi - ci dice Andrea Buselli che abbiamo incontrato direttamente al rifugio dove fervono i preparativi per l'imminente apertura - l'intenzione è di mantenere la sua caratteristica di rifugio proponendo piatti tipici trentini con un occhio particolare per la qualità e i prodotti locali sfruttando contatti e collegamenti già ben avviati per le altre attività. Dopo l'inevitabile "rodaggio" vedremo anche di proporre qualche evento possibilmente sempre legato al mondo della montagna e dell'alpinismo. Il desiderio - continua Buselli - è tornare a essere per tutto l'anno un punto di riferimento per escursionisti, bikers e cittadini che transitano in zona».

In effetti la particolarità del rifugio «Pino Prati» oltre che essere facilmente raggiungibile anche in auto dalla città (8,5 km) è quella di essere posizionato in un crocevia di strade forestali e sentieri per facili escursioni sia verso la Marzola, Maranza, Chegul, Cimirlo sia verso la Fricca, Forte Brusafer, Rosa Alpina, Valsorda, diventando punto di partenza e di arrivo ideale. Dal punto di vista strutturale, considerati anche i lavori di ampliamento e restyling effettuati nel 2015, nessun stravolgimento ma solo una "rinfrescata" interna e una sistemazione delle due panoramiche terrazze esterne che, c'è da scommetterci, almeno nella stagione estiva diventeranno gli spazi più ambiti del rifugio.In attesa della riapertura ufficiale non rimane che augurare un grande in bocca al lupo ai nuovi gestori per questa nuova sfida.

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