Opere / La protesta

Decine di striscioni contro la Tav sulle case di San Martino e della Predaia, Ianeselli: «Sono uniti solo nella protesta, noi siamo per il fare»

Aumentano di giorno in giorno le «lenzuola» contro la circonvallazione ferroviaria di Trento, ma il sindaco attacca le varie «anime» del corteo di sabato

TRENTO. Sabato in piazza ha sfilato il fronte, finalmente unito, contro il progetto di bypass ferroviario presentato da Rfi. Centinaia di persone che hanno evidenziato le criticità di un tracciato che prevede una galleria sotto la collina e il potenziamento dei binari, passando anche sui terreni inquinati di Trento nord.

A quella manifestazione, tirato per la giacchetta, risponde il sindaco Franco Ianeselli: «Erano in piazza tutti quelli che sono contrari a quel progetto. Al di là dei numeri, quel che dico è che se invece che dire no, i si mettesse ad un tavolo per decidere cosa fare, manifesterebbero gli uni contro gli altri, perché hanno opinioni differenti. C'è chi non vuole il bypass, chi lo vuole in destra Adige, chi sotto la città. Sono uniti solo dal no. Noi siamo per il fare. E per il dare alla città un'opportunità di sviluppo, grazie all'interramento della linea storica, possibile dopo la realizzazione della circonvallazione ferroviaria. Detto questo, le piazze si ascoltano. E noi abbiamo ascoltato le loro preoccupazioni, che sono anche le nostre. Vigileremo».

Intanto a farsi sentire è il quartiere di San Martino. Che non alza la voce, ma scrive dai balconi: lenzuolate per dire il proprio no alla circonvallazione. E ce ne sono decine e decine, a San Martino, in via Malvasia, in via Brennero, in Pietrastretta e alla Predara, di lenzuola,e per altro aumentano di giorno in giorno. Un modo rispettoso ma al tempo stesso impattante per dice che no, da quelle parti proprio non ce la vogliono, la circonvallazione ferroviaria. C'è chi scrive che «Circonvallazione è uguale a distruzione» e chi invoca: «Amiamo il nostro quartiere: non distruggetelo».

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