Trento / Il caso

"Allarme sociale", linea dura della questura contro il caffè Cavour: dieci giorni di chiusura

Sospesa la licenza ad uno dei locali finiti nel mirino nel centro storico di Trento. Il questore vicario: «Tanti gli episodi contestati»

TRENTO. Dieci giorni di chiusura per il caffè Cavour. E una misura pesante quella decisa dal questore vicario Di Ruscio nei confronti di uno dei locali finiti nel mirino in centro storico.

Ecco la nota della questura. “Il Questore vicario Di Ruscio – spiega in una nota la questura – nell’ambito dei poteri propri dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, acquisito il previsto parere del Presidente della Provincia di Trento Fugatti ed sinergia con il comune di Trento, ha disposto la chiusura ex art. 100 T.U.L.P.S. del Caffè Cavour per dieci giorni, provvedimento notificato oggi 3 settembre al noto bar del centro storico di Trento, nella cui zona si erano verificati diversi episodi che avevano creato nella cittadinanza allarme sociale.

A seguito di tali eventi, il Sindaco Ianeselli aveva indetto, nei primi giorni di agosto, una riunione con rappresentanti dei residenti (su loro richiesta) e la Questura per comprendere meglio cosa stesse accadendo e promuovere le idonee attività di prevenzione e contrasto.

La sospensione di 10 giorni consegue ad una serie di situazioni determinatesi negli ultimi mesi prevalentemente nei pressi del citato locale.

 In una nota, il sindaco di Trento Franco Ianeselli esprime il suo plauso per l'azione coordinata delle forze dell'ordine che hanno messo in atto le attività di prevenzione e contrasto per garantire la sicurezza della zona e nello stesso tempo ribadisce la vicinanza dell'amministrazione comunale a chi, cittadini e operatori, si impegna ogni giorno per arrivare allo stesso risultato. "Piazza Santa Maria Maggiore e i suoi dintorni sono l'esempio che la vivibilità della città può essere migliorata dalla sinergia degli attori che la vivono quotidianamente", afferma il primo cittadino.

"Accanto agli eventi che hanno animato e continueranno ad animare nei prossimi mesi questo scorcio di centro storico, resta fondamentale il ruolo degli esercizi commerciali che si impegnano a tenere viva la città con la loro attività, dando contemporaneamente voce allo spirito di una comunità che vuole potersi incontrare, intrattenersi e crescere insieme in sicurezza e legalità. Azioni forti come quella odierna sono indispensabili per isolare chi non interpreta questo ruolo, ma anzi diventa ricettacolo di insicurezza e illegalità", conclude la nota. 

Movida: una bolgia in alcuni angoli del centro

Impossibile, a quanto pare, contenere, se non proprio fermare, la movida trentina: con il week end sotto stretta osservazione, i giorni infrasettimanali diventano i più gettonati dai giovani, che, nelle consuete vie del centro, si radunano a centinaia.

I fatti, la cui intensità è andata sempre più crescendo, oltre a determinare grande preoccupazione tra i residenti del centro storico, hanno reso necessario un impiego costante delle forze dell’ordine ed in particolare della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Locale, al fine di evitare ulteriori conseguenze.

Negli ultimi sei mesi, infatti, sono stati numerosi gli interventi della Squadra Volante in concorso con gli uomini della Polizia Locale e dell’Arma dei Carabinieri, nelle zone adiacenti al locale per segnalazioni di reati inerenti gli stupefacenti e contro la persona. Nel corso degli interventi presso il bar Cavour sono state, in più occasioni, identificate ed in alcuni casi denunciate diverse prsone, prevalentemente stranieri con precedenti di polizia, per reati di spaccio, lesioni ed altro e sono stati operati sequestri di sostanze stupefacenti.

Com’è noto, questo provvedimento si iscrive nell’ambito di quelle attività preventive che hanno lo scopo di impedire il verificarsi di ulteriori eventi delittuosi che potrebbero condizionare il regolare svolgimento della vita quotidiana dei cittadini.

La ratio dell’istituto della sospensione della licenza, infatti, è da individuarsi nell’esigenza di soddisfare finalità preventive rispetto ai pericoli che possano minacciare l’ordine e la sicurezza pubblica tanto che, essendo prevalente la finalità dissuasiva della frequentazione malavitosa, si prescinde da una responsabilità diretta del titolare dell’esercizio, essendo sufficiente una responsabilità c.d. oggettiva e quindi di vigilanza".

“La temporanea chiusura del caffè Cavour, aggiunge Di Ruscio, con l’utilizzo dei poteri previsti dal Testo Unico delle Leggi di P.S., manifesta in modo palese che esistono i mezzi e le capacità per riportare nell’alveo della correttezza anche quelle situazioni potenzialmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica. Questo intervento, attuato in coordinamento con le altre forse dell’ordine e la Polizia Locale di Trento, dimostra come sia importante, non solo il fare rete tra Amministrazioni dello Stato e Locali (provinciali e comunali), ma, soprattutto, come in questo caso, la concretezza delle azioni".

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