Una app per i segreti sotterranei del Calisio

Un'applicazione per immergersi nel sottosuolo dell'Altipiano del Calisio senza muoversi da casa, esplorando i cunicoli ancora delle antiche miniere di argento e avvicinandosi a un mondo perlopiù sconosciuto, malgrado si trovi a breve distanza dal centro storico di Trento.

È quanto propone l'Ecomuseo dell'Argentario, che, grazie ad un bando europeo e alla collaborazione Soprintendenza provinciale dei beni culturali e della Fondazione Bruno Kessler (Fbk), ha dato vita al progetto innovativo «VirtualArch», finalizzato a far conoscere un patrimonio storico e culturale unico al mondo, conservatosi quasi intatto per centinaia di anni al di sotto di una zona apprezzata dai trentini per le escursioni nella natura. L'iniziativa, che ha richiesto diversi mesi di lavoro, oltre alla predisposizione di un apposito «data-base» georeferenziato, all'interno del quale far confluire i dati già in possesso dall'ente museale e quelli ricavati dai sopralluoghi e dalle esplorazioni speleologiche, si inserisce all'interno di un programma internazionale dedicato alla riscoperta di luoghi d'interesse storico. Il progetto ha beneficiato di un contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale pari a 178 mila euro.

«Il progetto - spiega il dirigente della Soprintendenza Franco Marzatico - intende recuperare l'eredità immateriale e culturale che caratterizza un dato territorio, cercando di creare occasioni di sviluppo territoriale e turistico. Nello specifico, in questo caso si è andati a riscoprire alcuni siti nascosti, che, grazie alle nuove tecnologie, possono essere nuovamente valorizzati».

La ricerca, che ha visto i diversi soggetti coinvolti unire le forze, mettendo a disposizione, ciascuno per il proprio campo, le risorse necessarie all'elaborazione dell'applicazione, si è svolta in diverse fasi. Anzitutto, vi è stato un rilevamento topografico Gis (Geographic information system), che ha permesso di acquisire i dati esatti sull'andamento del terreno nella zona su cui sorgevano le miniere, in località Slacche di Villazzano. Tali informazioni sono andate poi a completare quelle già a disposizione. Di seguito, l'unità «3Dom» di Fbk, coordinata da Fabio Remondino, ha ricostruito digitalmente il contesto minerario (con la visualizzazione 3d delle principali attività minerarie medioevali), da inserire all'interno dell'applicazione.

Infine, sono stati progettati e stampati 18 pannelli a sostituzione di quelli già presenti in loco, in cui sono riportate informazioni concernenti lo sfruttamento minerario dell'Argentario tra il XII ed il XV secolo e attraverso i quali è possibile accedere all'app (tramite «Qr-code»). «Questo studio - ha concluso il presidente dell'Ecomuseo Ivan Pintarelli - ci permette di estendere la possibilità dell'area dell'altipiano del Calisio». Il progetto verrà presentato in un convegno internazionale dal titolo «Digital heritage», in programma a Trento il 25 e 26 settembre.

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