Cimitero, i conigli sono «imprendibili»

L'intervento per catturare le colonie di conigli del cimitero è cominciato ieri sul fare della sera. Un gruppetto di una ventina di volontari della Lav (Lega anti vivisezione) e di altre associazioni animaliste si è messo all'opera con l'obiettivo di catturare qualche esemplare che da mesi imperversa tra tombe e loculi del camposanto. L'obiettivo sarebbe quello di portare a termine l'operazione entro Ognissanti, ma molto dipenderà naturalmente dalla voglia delle bestioline di farsi catturare e dall'abilità dei volontari Lav di stanarli. Fino a questo pomeriggio non è stato catturato nessun animale

di Daniele Battistel

 
L'intervento per catturare le colonie di conigli del cimitero è cominciato ieri sul fare della sera. Un gruppetto di una ventina di volontari della Lav (Lega anti vivisezione) e di altre associazioni animaliste si è messo all'opera con l'obiettivo di catturare qualche esemplare che da mesi imperversa tra tombe e loculi del camposanto. L'obiettivo sarebbe quello di portare a termine l'operazione entro Ognissanti, ma molto dipenderà naturalmente dalla voglia delle bestioline di farsi catturare e dall'abilità dei volontari Lav di stanarli. Fino a questo pomeriggio non è stato catturato nessun animale.
 
La macchina comunale si è dunque messa in moto, dopo un anno e mezzo di segnalazioni (il primo articolo sul caso è comparso sull' Adige  il 21 giugno 2013) e di lamentele da parte dei visitatori del cimitero, esasperati a causa delle sistematiche razzie di fiori e della sporcizia lasciata dagli animali.
 
Nei giorni scorsi il sindaco Alessandro Andreatta ha firmato l'ordinanza contingibile e urgente che autorizza il prelievo degli animali e il loro «trasloco». Il dove però l'assessore all'ambiente Michelangelo Marchesi e la dirigente del Servizio Luisella Codolo non hanno voluto dirlo, specificando solo che si tratta di un posto già colonizzato da conigli. Si sa che sarà lungo l'argine dell'Adige, ma il luogo preciso resterà top secret, nemmeno si trattasse di testimoni di giustizia da preservare da ritorsioni mafiose.
 
«Abbiamo trovato una soluzione che rispondesse alle sollecitazioni dei cittadini che vivono il disagio al cimitero, ma anche alla sensibilità di chi chiedeva un intervento indolore» ha spiegato in conferenza stampa Marchesi. Sui lunghissimi tempi necessari per attivare la procedura di cattura è intervenuta l'architetto Codolo spiegando l'intricatissima burocrazia dentro cui si è dovuto muovere il Servizio Ambiente. La colonia dei conigli del cimitero è «figlia» degli esemplari che da anni scorazzano liberi lungo le  roste  dell'Adige, a loro volta discendenti degli animali rilasciati dai cacciatori negli anni Cinquanta a scopo di caccia. Un problema dimenticato per anni e che, negli ultimi tempi si è trasformato un'emergenza, anche grazie alle iniziative dei consiglieri comunali Claudio Cia e Bruna Giuliani che, prima, hanno portato un paio di conigli nell'ufficio del sindaco per sollecitarlo ad intervenire e poi hanno iniziato una raccolta firme.
 
«Il problema alla base di tutto - ha spiegato Codolo - è che si tratta di fauna selvatica, dunque per legge "patrimonio indisponibile dello Stato" e, per quanto ci riguarda, della Provincia». Insomma, nessuno può toccarli, a meno che non ci sia una delle tre condizioni: rischio di danni all'agricoltura, al patrimonio storico-artistico o di tipo idrogeologico. «La Provincia - ha spiegato Codolo - non ha però ravvisato nessuno dei presupposti». Non essendoci i requisiti, l'altra strada percorribile era quella dell'ordinanza, «ma solo se viene messa a repentaglio la pubblica sicurezza o l'igiene pubblica - ha aggiunto la dirigente - cosa che però la Provincia, forse sottovalutando il problema, ha escluso». A risolvere tutto una nota del'Azienda sanitaria la scorsa settimana, quando i veterinari -  probabilmente a causa dell'aumento degli esemplari - hanno dichiarato che i conigli sono un potenziale rischio sanitario.

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