A Sardagna le ronde gestite dai giovani

A Sardagna si fanno le ronde notturne: un gruppo composto da venti ragazzi (tra i 20 ed i 25 anni) si occupa di «pattugliare» le strade del paese. Si tratta solamente di una delle manifestazioni d’esasperazione della popolazione tartassata dai continui furti e tentati furti. Il caso è stato discusso durante l’incontro svoltosi lunedì sera alla presenza della dirigente della squadra volanti della Questura di Trento Ilva Orsingher e del comandante dei Carabinieri di Trento Paolo Iacopini.

carabinieriA Sardagna si fanno le ronde notturne: un gruppo composto da venti ragazzi (tra i 20 ed i 25 anni) si occupa di «pattugliare» le strade del paese. Si tratta solamente di una delle manifestazioni d’esasperazione della popolazione tartassata dai continui furti e tentati furti. Il caso è stato discusso durante l’incontro svoltosi lunedì sera alla presenza della dirigente della squadra volanti della Questura di Trento Ilva Orsingher e del comandante dei Carabinieri di Trento Paolo Iacopini. All’appuntamento hanno partecipato più di un centinaio di persone (si consideri che i residenti nel sobborgo sono poco più di 900).


I cittadini radunatisi al centro civico hanno raccontato personali esperienze e problematiche, chiesto consigli e proposto l’installazione di alcune telecamere in corrispondenza delle due uniche vie d’ingresso del paese. Non sono mancate punte di nervosismo: la gente si sente minacciata quotidianamente, non dorme sonni tranquilli, medita (in taluni casi) vendetta nei confronti dei delinquenti.


«Nelle ultime due settimane, con la nostra presenza, la situazione è lievemente migliorata. Abbiamo anche identificato alcuni veicoli facendo denuncia alle forze dell’ordine - dice Riccardo Baldessari, portavoce dei giovani guardiani - Ma non possiamo girare in auto tutte le notti fino alle 4». Il gruppo di giovani ha chiesto a polizia e carabinieri un maggior supporto, che vada a presidiare stabilmente il territorio dalle 2 alle 6. «Così - affermano - potremmo rientrare alle 2». Orsingher, dopo essersi dichiarata favorevole ad una maggiore presenza sul territorio facendo vivere il paese, ha precisato che ciò non significa fare ronde di guardia magari con manganelli o oggetti contundenti ma solamente creare una maggior presenza sociale pressi punti di ritrovo (che i residenti dovranno identificare visto che a Sardagna non c’è nemmeno un bar).

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