Gli albergatori dicono no alla tassa di soggiorno

 Gli albergatori trentini chiedono alla politica di credere nel turismo e - lo ha detto il loro presidente Luca Libardi questa mattina nel corso dell'assemblea annuale dell'Asat - di aiutare gli imprenditori a modernizzare le rispettive strutture. Serve, poi, un ripensamento della promozione. No alla tassa di soggiorno. Tassa di soggiorno, però, rilanciata dall'assessore Dallapiccola: «Grava sui turisti non su di voi»

TRENTO - Non si può ancora parlare di fine della crisi, ma, seppur contradditori, dopo tanto tempo si iniziano a vedere dei timidi segnali di ripresa. Alla debolezza della domanda interna si contrappongono dati confortanti sulle presenze e sugli arrivi degli stranieri. Lo ha detto questa mattina, nel corso dell'assemblea annuale dell'associazione albergatori in corso di svolgimento presso lo Sporting Center di Predazzo, il presidente di categoria Luca Libardi. 

 

Nella sua analisi, ha evidenziato la necessità di modernizzare le strutture alberghiere, di cambiare il sistema di promozione turistica provinciale, di dare maggiore fiducia agli imprenditori giovani, di avviare un processo di sburocratizzazione del comparto e di puntare con sempre maggior convinzione su web.

 

Nel video parlano l'assessore Dallapiccola e Libardi 

 

 

Luca Libardi, in alcuni passaggi, è stato molto duro: «Siamo convinti che le istanze delle imprese di un settore come il nostro non possono essere sottovalutate o ignorate. Questo vale per il Trentino in particolare, dove il turismo ha un peso e un ruolo che solo gli stolti non riescono a comprendere e piccoli interessi di bottega frenano nel suo sviluppo reale e potenziale. Se è vero che si crede nel turismo non è pensabile tagliare le risorse nella maniera che si sente prospettare». 

 

Tassa di soggiorno, però, rilanciata dall'assessore Dallapiccola: «Grava sui turisti non su di voi».

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