Gli alpini a Pordenone «Nel 2018 a Trento»

 Oggi è il grande giorno della grande sfilata dei 300 mila alpini arrivati a Pordenone per l'adunata nazionale. Ieri invece è stato il giorno della festa pura tra canti, bevute e mangiate. Protagonisti i 6 mila trentini che sognano di sfilare nel 2018 nelle strade di Trento

di Leonardo Pontalti

alpiniPORDENONE - C'è chi è sceso da giovedì, chi è arrivato ieri, chi arriverà oggi. Chi in pullman, chi in auto, chi con il furgone. Impossibile contarli tutti, i trentini dell'Adunata: «È un po' come tirare a indovinare i numeri del lotto», ammette lo stesso presidente dell'Ana trentina  Maurizio Pinamonti . Quel che è certo è che sono come sempre tanti, tantissimi. Almeno 5mila presenti già ieri, che con l'aggiunta di chi scenderà oggi, diventeranno 6mila.
 
C'è chi non se ne perde una da anni. Come i fratelli  Silvino  ed  Egidio Berloffa , di Sardagna, con l'amico  Michele Pontalti  di Villazzano. Li abbiamo sorpresi ieri lungo via Martelli, una delle principali del centro di Pordenone, solo dopo esserci fatti largo tra una folla che li applaudiva. Silvino al cosiddetto (almeno così lo chiama lui...) «bazilòn», particolare e valente strumento verticale, Egidio alla fisarmonica e Michele alla chitarra. In pieno spirito-adunata: divertirsi e divertire in allegria.
 
«Lo facciamo da anni», spiega Michele, la cui chitarra parla per lui, portando dipinta la scritta «Sen dapertut»: «Ci piace essere presenti a questi appuntamenti e farlo con il nostro stile scanzonato».
Fortissima, poi, la rappresentanza della Valsugana e del Tesino. Gli alpini di Bieno, assieme a quelli di Strigno, hanno trovato una posizione invidiabile per il loro accampamento, a ridosso dell'accesso al centro. Ieri, pasta al ragù a pranzo e canederli a cena, con la cucina guidata dal capogruppo di Bieno e resposabile zonale della Bassa Valsugana  Riccardo Molinari : «Non ci piace utilizzare i campi dell'organizzazione, meglio l'avventura. Ma per riuscirci siamo partiti venerdì».
 
Dall'altra parte della strada, lungo le rive del Noncello, sistemazione bucolica per altri valsuganotti, quelli di Tezze. Hanno invece scelto i campi allestiti dal comitato organizzatore tanti altri gruppi trentini: da Lavis a Pressano, da Sopramonte a Storo, da Tavernaro a Zambana, da Telve a Trocegno, da Vallarsa a Villalagarina, Nogaredo e Nomi, fino a Trento sud.
 
«Abbiamo dovuto prenotare per tempo - spiega il capogruppo del capoluogo  Giorgio Nicolini  - ma ne è valsa la pena perché siamo qui organizzati di tutto punto. E non è mai facile per una realtà come la nostra. Nei paesi l'impegno tra gli alpini e degli alpini è più sentito, in città ci si deve impegnare di più».
 
Sistemazione, invece, non del tutto ottimale per tanti altri gruppi. «Per fortuna - spiegano dal Tesino - ci sono navette che ci permettono di raggiungere il centro in pochi minuti». 

comments powered by Disqus