Bear Grylls, grandi avventure filmate sul Brenta

Chi in Trentino ha seguito con attenzione la trasmissione di avventura «Escape from Hell», condotta dall'alpinista britannico Bear Grylls, forse avrà riconosciuto qualche panorama familiare. Le puntate che da qualche mese stanno facendo il giro del mondo sono state girate nella zona del Brenta. Il programma, prodotto da Discovery Channel, è distribuito in 180 Paesi e in Italia va in onda nel canale D-Max sul digitale terrestre, come erede della fortunata serie precedente «L'ultimo sopravvissuto», durata sei anni

di Zenone Sovilla

Chi in Trentino ha seguito con attenzione la trasmissione di avventura «Escape from Hell», condotta dall'alpinista britannico Bear Grylls, forse avrà riconosciuto qualche panorama familiare.
Le puntate che da qualche mese stanno facendo il giro del mondo sono state girate nella zona del Brenta. Il programma, prodotto da Discovery Channel, è distribuito in 180 Paesi e in Italia va in onda nel canale D-Max sul digitale terrestre, come erede della fortunata serie precedente «L'ultimo sopravvissuto», durata sei anni. Il filo conduttore è la ricostruzione scenica di episodi drammatici realmente accaduti altrove, in contesti selvaggi di svariate aree del mondo. Disavventure di sopravvivenza, certamente non cercate dai protagonisti: un escursionista che si imbatte in un orso bruno, un canoista che perde l'orientamento, un podista (italiano) sorpreso da una tempesta di sabbia durante una corsa a tappe nel deserto.
Il conduttore, il cui vero nome è Edward Michael Grylls (classe 1974, origini nordirlandesi) nel descrivere le singole vicende aggiunge una serie di informazioni sulle tecniche di sopravvivenza in situazioni estreme e sulle caratteristiche dell'ambiente in questione (flora, fauna, clima). L'estate scorsa (fine giugno, inizio luglio), dunque, diverse località delle valli di Non, Sole e Rendena (tenute segrete da parte della produzione, per ragioni di privacy) hanno ospitato una troupe di una ventina di persone e sono diventate per una quindicina di giorni il set per la ricostruzione di alcuni episodi tratti dalla realtà, fra i quali l'incontro ravvicinato, pauroso ma a lieto fine, di un escursionista con un grizzly, negli Stati Uniti. La storia si conclude con il predatore che si ciba delle leccornie contenute nello zaino, sotto lo sguardo del turista. Le riprese di quest'ultimo episodio, nei boschi della val di Sole, in località Molini a Terzolas, avevano suscitato critiche animaliste, in relazione al trasporto e all'alloggio di due orsi ammaestrati. In particolare, qualche residente e alcuni turisti, dopo aver potuto curiosare nei pressi del set, sostenevano che i due plantigradi erano stati tenuti a lungo rinchiusi in uno spazio troppo piccolo, proprio in un territorio che ha fatto della reintroduzione dell'orso uno dei suoi «marchi di fabbrica». Inoltre, si denunciava che i due mammiferi per arrivare in Trentino da un Paese estero avevano viaggiato in una gabbia troppo stretta, trasportata su un carrellino trainato da un pick-up. In quell'occasione la locale Azienda di promozione turistica aveva precisato di non essere in alcun modo coinvolta nel progetto tv in corso. E in effetti le riprese di «Escape from Hell» erano una produzione privata che non godeva di alcuna sovvezione da parte delle istituzioni trentine, al contrario di quanto è avvenuto per diversi film girati in provincia.
La storia del grizzly compare nella puntata del programma sul tema «Montagna», le altre quattro di cui si compone questa serie si intitolano «Neve», «Giungla», «Deserto» e «Canyon». Girovagando nel Web nelle varie home page nazionali di Discovery Channel si reperiscono in streaming e risulta abbastanza semplice individuare alcune delle «location» trentine. Località che compaiono anche nelle foto pubblicate nel profilo Facebook (seguito da venti milioni di utenti) o nel sito Discovery.com, dove sono pubblicate anche clip girate in val Brenta e sul lago di Tovel, con Bear Grylls in canoa che narra la vicenda di un gruppo che perde l'orientamento in un bacino dell'Ontario (Canada).
In Trentino sono stati ricostruiti episodi avvenuti anche in Colombia, a San Gorgonio Mountain (California) e Blue Mountain (Australia).
Il torrente Noce è protagonista nella puntata dedicata ai canyon, trasmessa anche in Italia da D-Max, nella quale c'è, nei titoli di testa, un riferimento al Trentino: si spiega che la location del set è stata «Dimaro, Northern Italy». La narrazione riguarda la disavventura accaduta in Colombia a due esperti rafter polacchi che si sono persi in un canyon, ricostruito in tv lungo il Noce, nella parte a monte del lago di Santa Giustina, più stretta e incassata tra pareti a strapiombo (nei pressi del ponte di Mostizzolo).
Angoli suggestivi del Trentino, insomma, diventano scenario di una «trasmissione globale» e vien fatto di chiedersi come mai le istituzioni provinciali non abbiano ritenuto di rilanciare l'evento televisivo a scopo di promozione turistica.

 

PER APPROFONDIRE

 

La pagina di Discovery con i videoclip: QUI
 
Puntata girata sul Noce, qui in versione italiana: QUI
 
Versione sudamericana della puntata girata sul Brenta: QUI
 
Versione inglese della storia girata a Terzolas sull'incontro di un escursionista con un orso (in California): QUI

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