Inchiesta della Procura

Abuso d'ufficio. È l'ipotesi di reato che ha spinto la procura di Trento ad aprire un'inchiesta sui cosiddetti anticipi d'oro dei vitalizi dei consiglieri regionali. Ieri mattina, alle 9, gli investigatori della guardia di finanza hanno bussato alle porte della Regione, in piazza Dante. Hanno acquisito tutta la documentazione che riguarda la questione vitalizi: delibere, consulenze, verbali delle assemblee. Se ne sono andati un'ora dopo con numerosi faldoni sotto il braccio. Siamo ancora in una fase preliminare e non ci sono indagati I vostri commenti 

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TRENTO - Non sembrano sorpresi dell'inchiesta giudiziaria  Marco Depaoli  e  Mattia Civico , i due consiglieri trentini che nella scorsa legislatura facevano parte dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale e che, quindi, hanno partecipato alle sedute per l'approvazione delle delibere che hanno attuato la legge 6 del 2012, che prevedeva una riforma in tema di vitalizi. Delibere che, come è noto, hanno poi, nei fatti, portato oltre 22 milioni nelle tasche di 123 fortunati ex consiglieri e consiglieri in carica e altri 31 milioni sul Fondo Family che vincola il denaro fino al 2018. Una riforma, quella della legge 6, che sembrava essere stata fatta con la finalità di risparmiare e abbattere i vitalizi e privilegi e, in realtà, ha poi portato nelle tasche degli stessi consiglieri cifre da capogiro, che hanno fatto scendere in piazza i cittadini e indignare anche molti esponenti politici (anche se pochi hanno ad oggi restituito ciò che è stato loro accreditato).

«Ora aspettiamo fiduciosi e siamo pronti a fornire tutti gli elementi necessari, qualora ci vengano richiesti e siano utili a fare piena chiarezza sulla questione». 

 

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