Manifestazione anti vitalizi sabato mattina a Trento

Una manifestazione "contro i privilegi e i vitalizi d'oro" dei consiglieri provinciali e regionali è stata promossa per sabato 22 marzo a Trento (piazza Fiera ore 9.30) dal Centro sociale Bruno. "Sta ai movimenti sociali che lottano per la ridistribuzione della ricchezza e i diritti riempire le piazze di contenuti in modo intelligente, per un cambiamento radicale e determinare la costruzione di una nuova pratica dell'Autonomia trentina", si legge in un comunicato del Centro Bruno. "Sabato 22 marzo sarà una giornata per contrastare la logica vorace di vitalizi e privilegi, ed iniziare a conquistare sul terreno del welfare nuovi diritti e una qualità migliore di vita", conclude la notaI vostri commenti

Una manifestazione "contro i privilegi e i vitalizi d'oro" dei consiglieri provinciali e regionali è stata promossa per sabato 22 marzo a Trento (piazza Fiera ore 9.30) dal Centro sociale Bruno. "Sta ai movimenti sociali che lottano per la ridistribuzione della ricchezza e i diritti riempire le piazze di contenuti in modo intelligente, per un cambiamento radicale e determinare la costruzione di una nuova pratica dell'Autonomia trentina", si legge in un comunicato del Centro Bruno. "Sabato 22 marzo sarà una giornata per contrastare la logica vorace di vitalizi e privilegi, ed iniziare a conquistare sul terreno del welfare nuovi diritti e una qualità migliore di vita", conclude la nota.
 
 
L'INTERVISTA A MOLTRER
 
«Le proteste della gente sono legittime e condivido la loro rabbia di fronte a certe cifre. Anche questa settimana ho in programma degli incontri per lavorare sulla questione indennità e vitalizi». Il consigliere provinciale e presidente regionale Diego Moltrer ha le idee chiare sulla bufera delle ultime settimane riguardante le paghe dei politici. «Dobbiamo dare delle risposte: dateci il tempo per discutere e poi agiremo».
 Presidente, il tema è caldo, perfino bollente: le cifre che sono state rese pubbliche hanno alzato un polverone. Cosa state facendo?
 «Questa settimana ho già in agenda un incontro con l'ufficio di presidenza su questo tema e ne discuteremo, o meglio continueremo a discuterne visto che negli ultimi giorni abbiamo avuto molti confronti. Io ho già lanciato una proposta: chi vuole può restituire da subito l'anticipo del fondo pensione sul conto corrente del Consiglio regionale».
 L'opinione pubblica, però, chiede retroattività. Cosa ne pensa?
 «Che agire retroattivamente su soldi già versati sia molto difficile. Si tratta di anticipi o vitalizi già incassati, quindi penso sia quasi impossibile riuscire a ripartire da quei soldi. La valutazione sulla retroattività è però dei due presidenti. Senz'altro ci sarà un confronto anche su questo: io sono abituato prima a parlare con le persone, non a calare leggi dall'alto. Se poi fosse necessaria una piccola forzatura, la si farà».
 Come ha vissuto la manifestazione in consiglio la scorsa settimana?
 «Ammetto che quando i manifestanti sono entrati e mi hanno guardato in faccia urlandomi «ladro» e «vergogna» ci sono rimasto male. Non possono colpevolizzare chi è in consiglio solo da qualche mese: io e altri colleghi siamo venuti a conoscenza di questioni che ignoravamo, esattamente come i cittadini. Certo, adesso siamo noi a dover dare delle risposte e vogliamo farlo, ma con civiltà».
 Quindi capisce le proteste nella sostanza ma non nella forma.
 «Esattamente. Le lamentele sono legittime e capisco la rabbia delle persone che di fronte a quelle cifre inorridiscono e perdono fiducia nella politica. Ma voglio mettere la mia faccia e la mia parola per tranquillizzarle: qualcosa certamente si farà. In pochi mesi di lavoro ho ricevuto sulla mia scrivania quasi 800 curriculum di gente in cerca di lavoro: questo significa che anche da noi ci sono dei problemi e vanno risolti. Ma il tutto non va fatto con la forza. Da parte mia assicuro massima apertura a chi vuole dei chiarimenti, delle spiegazioni e dei confronti costruttivi».
 Renzi dice che l'indennità dei consiglieri regionali e dei presidenti di Regione non possa superare il compenso del sindaco della città capoluogo. D'accordo?
 «Credo che il presidente della provincia, ovvero Ugo Rossi, abbia più lavoro e più responsabilità di un sindaco. Sono due mestieri differenti. Io, come presidente della regione, incontro almeno cinquanta persone ogni settimana, Rossi molte di più, a volte diventa difficile anche per noi consiglieri riuscire a parlargli perché ha centinaia di impegni. Quindi si possono rivedere anche tutte le paghe, ma facciamo attenzione a ruoli e responsabilità. Per quanto riguarda consiglieri e sindaco credo ci possa stare un'equiparazione, ma stiamo parlando di una differenza minima».
 Dice, quindi, di ripartire da zero e ripensare a tutti gli stipendi dei politici?
 «Se si farà una riforma generale volta a risparmiare, ben venga. Parliamone e confrontiamoci, ma senza dimenticare che i ruoli sono tanti e diversi e, quindi, anche i compensi devono esserlo».
 

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