I politici ricchi si difendono «I vitalizi? Ce li hanno dati»

Un mese per mettere a punto una proposta di riduzione cospicua del fiume di denaro destinato alle tasche dei consiglieri regionali. Ugo Rossi, che da ieri è anche il presidente della Regione, ha trovato un'intesa con il collega Arno Kompatscher per un intervento in tempi stretti. Si farà? Vedremo. Intanto c'è qualcuno che alle parole preferisce i fatti. Vincenzo Passerini, già consigliere e oggi presidente della cooperativa Punto d'Incontro, rinuncerà ai 115mila euro che dovrebbe incassare: «Vadano alle famiglie»Nel video Rossi e Kompatscher sui vitalizi d'oro Il blog di Paolo GhezziCartelli contro i politiciRossi: ripristinare fiducia con cittadini I vostri messaggi 

 
Un mese per arrivare a una proposta di riduzione in maniera consistente de danni della riforma dei vitalizi che hanno prodotto liquidazioni mostruose per tantissimi consiglieri ed ex. La proposta maturata all'interno della maggioranza regionale sarà verificata sotto il profilo legale. Ma ha già l'imprimatur politico da parte dei due presidenti delle Province. Ugo Rossi, eletto ieri al vertice della Regione, e Arno Kompatscher, suo vice e futuro presidente all'interno della staffetta, hanno spiegato che «c'è la volontà politica di intervenire, e la consideriamo un impegno programmatico della giunta regionale».
Kompatscher ha già chiesto un parere giuridico agli uffici legali della Provincia di Bolzano. Che, sulla base delle sentenze della Corte costituzionale, ha chiarito che è possibile intervenire anche retroattivamente sulla questione della previdenza, a patto di non avere atteggiamenti «discriminatori» e misure non proporzionali. Secondo quanto è stato discusso nella riunione dei capogruppo da parte della Svp è stato messo in chiaro come si vuole provare a intervenire a tutto tondo e «con un taglio consistente» sulle tre conseguenze della riforma.
In pratica, si cercherà di tagliare in modo netto (arrivando probabilmente al 10% almeno) la parte dei contributi restituiti ai consiglieri in cambio del taglio del vitalizio ad un massimo di 2.800 euro netti al mese. La prima opzione sarà quella di una legge che obblighi i consiglieri che l'hanno ottenuto a lasciare nel fondo family di Pensplan quanto non hanno ancora incassato. Si tratterebbe di 31 milioni di euro.
 
 
 
TRENTO - Evidentemente dà fastidio dover dare conto ai lettori - elettori dei soldi che mensilmente arrivano sul conto corrente grazie alla legge sui vitalizi, se tanti ex consiglieri regionali ieri hanno accuratamente evitato di alzare la cornetta per rispondere all' Adige . Ci sarebbe piaciuto conoscere l'opinione dei vari  Pino Morandini  (2.975 euro di vitalizio al mese e 1,1 milioni di contributi da incassare),  Roberto Pinter  (2.862 euro mensili e 837.317 a rate),  Wanda Chiodi  (2.894 euro al mese e 565 mila in futuro), Paolo Tonelli (2.905 euro al mese più 431 mila),  Mauro Delladio  (2.976 euro più 1,3 milioni) sulla congruità del loro trattamento economico, anche e soprattutto rispetto alla situazione economica attuale di tanti precari e disoccupati ma non hanno voluto rispondere.
Diamo atto, allora, alla cortesia di coloro che almeno si sono dimostrati disponibili a spiegare la loro posizione.
 
IL VIDEOCOMMENTO DEL DIRETTORE
 
L'ex missino  Claudio Taverna , per esempio, non ha paura nel ribadire «di aver sempre difeso il sistema delle indennità e dei vitalizi se l'impegno politico è totalitario e assorbe tutto il proprio tempo e le proprie energie». «E sotto questo profilo - aggiunge - penso di non aver nulla da rimproverarmi. Ho ricevuto e ricevo quello che altri hanno deciso fosse giusto». Condivide il fatto che «non sono pochi soldi» ma spiega di operare una certa redistribuzione delle risorse. In che modo? «Da quando ho smesso di fare il consigliere mantengo un ufficio costantemente e gratuitamente aperto al pubblico, a disposizione di chi ha bisogno: pratiche con enti pubblici, pratiche per la restituzione dell'Iva su rifiuti. È un modo per testimoniare che l'impegno nel sociale lo devono portare avanti a maggior ragione quelli che come me sono stati favoriti».
 
 
 

Rossi: ripristinare fiducia con cittadini

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