Ecco la tassa di soggiorno. E le Apt aumenteranno

Prende corpo il profilo della riforma del turismo. Ieri l'assessore Michele Dallapiccola (Patt) ha delineato in Seconda commissione consiliare i punti nodali del progetto elaborato dalla governo provinciale. Si tratta di alcune trasformazioni profonde dell'architettura della promozione turistica ma anche di interventi riguardanti la fiscalità nel settore con l'introduzione della tassa di soggiorno a carico degli ospiti delle strutture ricettive. Uno dei temi di cui si era discusso nelle settimane scorse è il ridisegno delle Aziende di promozione turistica

sci sciare piste neve turismoPrende corpo il profilo della riforma del turismo. Ieri l'assessore Michele Dallapiccola (Patt) ha delineato in Seconda commissione consiliare i punti nodali del progetto elaborato dalla governo provinciale. Si tratta di alcune trasformazioni profonde dell'architettura della promozione turistica ma anche di interventi riguardanti la fiscalità nel settore con l'introduzione della tassa di soggiorno a carico degli ospiti delle strutture ricettive. Uno dei temi di cui si era discusso nelle settimane scorse è il ridisegno delle Aziende di promozione turistica che, però, nella formulazione annunciata ieri dall'esponente della giunta non prevede una riduzione numerica degli enti, bensì un aumento: dalle 14 Apt attuali si passerebbe a 16, visto che dovranno coincidere con i confini delle Comunità di valle.
Accanto a questa revisione degli ambiti geografici, si prevede un riordino organizzativo per dare a questi enti un profilo omogeneo e per favorire il rapporto e il coordinamento fra loro e con la promozione turistica provinciale. Anche organigrammi e costi richiedono un aggiustamento: «Basti pensare - osserva Dallapiccola - che ci sono Apt di ambito che spendono l'80% dei fondi per le spese di gestione, altre nelle quali il direttore prende uno stipendio più alto del mio».
Un fronte sul quale l'assessore conferma quanto anticipato dall'Adige nelle settimane scorse è lo scorporo della divisione turismo dalla Trentino Sviluppo Spa cui fu accorpata un paio d'anni fa. Si tratta di una retromarcia che va incontro alle pressanti richieste degli operatori turitsici, ha spiegato Dallapiccola: «La fusione che era stata voluta per motivi di risparmio, perché dal punto di vista fiscale avrebbe dovuto dare dei ritorni interessanti, non ha mostrato i risultati che ci si attendevano. Per cui riteniamo che, a livello di proposta, vada assecondata la volontà collettiva è quella di avere comunque una divisione turismo che possa operare in modo autonomo. Anche perché potrebbe dare nuova energia e entusiasmo al settore. Per cui vedremmo con estremo favore, in questa fase di avvio di legislatura, il ripristino delle condizioni iniziali con una Trentino Marketing indipendente».
Sul piano tributario, se si fa strada l'attuazione della tassa di soggiorno, si allontana invece la prospettiva di un'imposta di scopo che avrebbe colpito le attività turistiche e l'indotto per finanziare le attività della Provincia a supporto del settore.
Di fronte alla contrazione del bilancio provinciale, dunque, si prepara una tassa a carico degli osptiti delle strutture ricettive, generalmente applicata in altre regioni Italiane, spesso con quota variabile a seconda della categoria del locale (si parte da meno di un euro a persona).
Il responsabile del turismo ha motivato la sua contrarietà, invece, alla imposta di scopo, osservando che «sembrerebbe quantomeno ameno da un lato ridurre l'Irap e dall'altro istituire una nuova gabella». Da qui la scelta per la tassa di soggiorno: «Però - ha precisato - non possiamo dire agli operatori turistici: "compratevi un blocchetto e distribuite fatture da un euro a testa e mandateci i soldi". Non si possono gravare gli imprenditori turistici di gravami burocratici». Quindi, sul piano operativo andrà data all'ospite che paga la tassa una Carta dei turisti, una card elettronica, che comprenda anche accessi ai musei, ai trasporti e buoni per l'acquisto di prodotti locali.
Intervenendo nella commissione, presieduta da Luca Giuliani (Patt), Dallapiccola ha ricordato che il turismo rappresenta il 15% del Pil trentino (quasi tre miliardi di euro su un totale di 16 miliardi).
Secondo l'assessore, uno dei punti deboli del settore risiede nella tendenza degli operatori a rendersi competitivi operando prevalentemente sul prezzo. «Giocare al ribasso per attrarre turisti stranieri sta mostrando tutti i suoi limiti. Invece, gli operatori devono avere più fiducia in sé stessi».
L'assessore, che in questi mesi si è confrontato con il mondo turistico, sottolinea anche lo scarso coordinamento delle iniziative di promozione: «Gli operatori manifestano in modo deciso l'impressione che nel tempo si sia perso l'indirizzo di chi fa che cosa e che si sormontino le iniziative delle Apt, della divisione turismo di Trentino Sviluppo e delle Pro loco». Insomma, serve un maggiore coordinamento tra Apt di ambito («a fare promozione non si deve andare con la macchina ma con il pulmino») e per raggiungere questo obiettivo, «si deve cogliere l'occasione per mettere mano alla legge 8 del 2002 e sancire definitivamente i ruoli».

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