Ugo Rossi alla Pirlo, una squadra da gestire

Gli undici candidati presidente rappresentavano una squadra di calcio. Oggi i 35 eletti non possono essere schierati contemporaneamente in un campo, però noi ne abbiamo scelti undici, in un gioco tra sport e politica. Ognuno dei selezionati, per le proprie caratteristiche, deve ricoprire un determinato ruolo. Ecco quindi la squadra del nuovo consiglio: all'interno della news le spiegazioni e le caratteristiche tecniche. Nessuno si senta offeso se escluso: le scelte del mister non vanno discusse

Gli undici candidati presidente rappresentavano una squadra di calcio. Oggi i 35 eletti non possono essere schierati contemporaneamente in un campo, però noi ne abbiamo scelti undici, in un gioco tra sport e politica. Ognuno dei selezionati, per le proprie caratteristiche, deve ricoprire un determinato ruolo. Ecco quindi la squadra del nuovo consiglio. Nessuno si senta offeso se escluso: le scelte del mister non vanno discusse

 

LA SQUADRA


PORTIERE: Giacomo Bezzi (alla Zoff).

Un posto in campo lo trova sempre, anche cambiando ruolo. La difesa non si fida troppo di lui e tende a spazzare piuttosto che effettuare un retropassaggio, ma lui il suo lo fa sempre, senza fare miracoli ma anche senza fare papere.


STOPPER: Diego Moltrer (alla Pietro Vierchowod).

Stopper granitico vecchia maniera. Rude ma sempre pronto a tendere la mano all'avversario a terra dolorante dopo una sua entrata al limite del rosso. Dalla sua parte non si passa.


LIBERO: Piero De Godenz (alla Samuel).

Predilige i campi innevati, ma è una garanzia anche d'estate. Al primo tentativo è subito titolare, pronto a mettersi a disposizione della squadra.

TERZINO DESTRO: Filippo Degasperi (alla Maicon).

Magari poco incline a rispettare i dettami tattici, ma inesauribile sulla fascia, sempre avanti, mai con il freno a mano tirato. E continuamente intento ad esaltare il pubblico, magari dopo aver conquistato un corner.

TERZINO SINISTRO: Bruno Dorigatti (alla Di Livio).

Testa bassa e sempre avanti, a percorrere chilometri su chilometri. Quel binario di sinistra è suo, qualsiasi avversario gli si ponga davanti.

REGISTA: Ugo Rossi (alla Pirlo).

Ha il compito di dettare i tempi di gioco e risolvere la partita quando ci si trova sotto nel punteggio. Deve gestire i dieci compagni, tutti propensi a fare un po' quello che vogliono senza seguire gli schemi. Ma circa il 60% del pubblico è dalla sua.

MEDIANO: Tiziano Mellarini (alla Oriali).

Il compito principale è proteggere il regista, che gli ha dato libertà d'azione ma si è assicurato che gli guardasse le spalle. Sempre in campo, in ogni partita, terza stagione consecutiva. La quantità non manca mai.

ALA (sinistra, of course): Alessio Manica (alla Checco Moriero).

Calzettoni abbassati e riccioli al vento, deve dare velocità e fantasia alla manovra, inventando qualche giocata di tanto in tanto. I senatori della squadra lo rimproverano spesso, ma alla fine lo lanciano sempre in profondità.

INTERNO: Lorenzo Baratter (alla Florenzi).

Lui può agire in autonomia, decidere se è meglio difendere o attaccare. Per questo è sempre nel vivo dell'azione, anche se la giocata che predilige è sempre la stessa: una giocata che ha fatto storia.

CENTRAVANTI: Alessandro Olivi (alla Rossi - Pepito).

Oltre 13 mila gol nell'ultima stagione, anche se resta l'ombra di quel rigore sbagliato prima dell'inizio del campionato. Il bomber è di razza e, se accetta di restare negli schemi, può dimostrarlo.

SECONDA PUNTA: Silvano Grisenti (alla Massaro).

Ha ancora benzina per svariare sul fronte dell'attacco. Dato per finito da anni, alla fine i suoi gol li fa sempre. Entra a freddo e segna, un attaccante con i baffi.

 

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