Istruzione / Il nodo

Caso Laba, scende in campo la sindaca Robol: «I diplomi dei 200 studenti devono essere garantiti»

Per il Comune la Libera Accademia di Belle Arti deve restare in città: «Rappresenta un importante sbocco professionale per tanti ragazzi trentini ed affonda le radici nello spirito culturale di Rovereto reso evidente dal Mart, dal liceo artistico Depero e dalle molte realtà artistiche qui presenti»

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ROVERETORovereto in prima fila per difendere la Laba Trentino. La sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dalla sede trentina della Libera accademia di belle arti per chiedere l'annullamento del provvedimento ministeriale che blocca il rilascio dei diplomi accademici con valore legale preoccupa la sindaca reggente Giulia Robol, che si dice pronta alla collaborazione con la Provincia per risolvere al più presto e positivamente la situazione.

«In un territorio come quello di Rovereto, ricco di scuole e iniziative dedicate all'arte, alla grafica e al design, la Laba (Libera accademia di belle arti, ndr) rappresenta un importante sbocco accademico e quindi professionale per tanti ragazzi provenienti da tutto il Trentino e anche oltre i confini provinciali per studiare in città - afferma la sindaca - la collocazione della sede trentina della Laba a Rovereto affonda le sue radici nella storia della città e nel suo spirito culturale, reso evidente non solo dall'importante presenza del Mart, ma anche dal liceo artistico Depero e dalle molte realtà e iniziative legate alla cultura e all'arte che hanno sede a Rovereto. Per questo la Laba Trentino deve rimanere a Rovereto e deve essere tutelato il rilascio da parte di questa di diplomi accademici con valore legale».

In relazione alla dichiarata intenzione della Provincia di cercare una mediazione con il Ministero competente, ancora la sindaca Robol: «Siamo aperti e favorevoli a lavorare in sinergia per un prosieguo positivo della vicenda. Nell'interlocuzione con il governo assicuriamo la disponibilità del Comune di Rovereto a un dialogo fruttuoso con la Provincia finalizzato a garantire la tranquillità dei 200 studenti e studentesse frequentanti la Laba e delle loro giustamente preoccupate famiglie».

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