Rovereto / Il caso

L’assassino di Iris Setti nella mafia nigeriana: da tempo Chukwuka Nweke era nei guai con la droga e la giustizia

Nel 2021 era stato arrestato dalla polizia per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale ed era finito ai domiciliari, nel 2022 era stato inserito in un’operazione della Direzione distrettuale antimafia. Nella fedina penale anche atti osceni in luogo pubblico e accuse di resistenza

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L'ASSASSINO In silenzio davanti al giudice Chukwuka Nweke

ROVERETO. Nei guai per spaccio Chukwuka Nweke c'era finito nel gennaio del 2021 quando era stato arrestato dalla polizia per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale ed era finito ai domiciliari della sua casa (di allora) ad Ala. Ma il nome del nigeriano 37enne, ora in carcere accusato di aver ammazzato a botte Iris Setti al parco Nikolajewka, era stato inserito anche in un'operazione antidroga della squadra mobile coordinata dalla Dda (la direzione distrettuale antimafia).

Era lo scorso anno quando il nigeriano finì, assieme ad altre 17 persone, in un'indagine nata come approfondimento della «Sommo Poeta». Un'indagine contro lo spaccio di droga fra Trento e Rovereto. Ed è nella città della Quercia che Nweke avrebbe gestito la sua attività nella zona dei giardini di piazzale Orsi e zone limitrofe. Un'informativa che attende di essere valutata e che è finita anche sui tavoli romani dello Sco, il Servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine della polizia di Stato.

Il punto di partenza è la «Sommo poeta», indagine della polizia di Trento che aveva portato nel 2021 a 16 ordinanze di custodia cautelare. L'accusa era di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e gli inquirenti avevano paragonato il sodalizio alla criminalità organizzata italiana, per pericolosità sociale, per efferatezza, per intimidazioni e per gestione capillare dei traffici illeciti: mafia nigeriana. A capo dell'organizzazione - sede ufficiale a Verona - madre e figlio, coadiuvato dalla moglie.

La droga (eroina) stoccata a Vicenza, passava a Verona e da qui, tramite un gruppo consolidato di "galoppini" finiva in piazza Dante a Trento. Dove era spacciata sotto gli occhi del Sommo Poeta, appunto. A processo erano finiti in venti e tutti avevano seguito la strada del patteggiamento e la pena complessiva era stata a 62 anni e due mesi.

L'attenzione dei poliziotti sui movimenti lungo la tratta Verona-Trento con sosta a Rovereto, non è però venuta meno. E da "Sommo Poeta" è nato un nuovo filone di indagine che ha riguardato 18 persone. Fra queste Chukwuka Nweke. Che - questa la ricostruzione fatta dalla polizia e che deve passare dal vaglio della magistratura - avrebbe fatto parte di un sodalizio nigeriano organizzato per la cessione su Trento e Rovereto di cocaina, eroina e marijuana. Nweke avrebbe avuto non un ruolo primario, non sarebbe stato ai vertici, ma avrebbe avuto il ruolo di spacciatore sulla piazza roveretana. E sarebbe stato trovato in possesso sia di eroina sia di hashish.

Avrebbe avuto un suo referente da cui acquistava lo stupefacente che poi portava nella città della Quercia incontrando i clienti nella zona verde (ora in parte occupata dal cantiere) davanti alla stazione dei treni. La fedina penale dell'uomo vede anche varie accuse di resistenza (non solo alle forze dell'ordine, in un caso aveva anche spintonato un capotreno) e anche quella di atti osceni in luogo pubblico. Fatto commesso ad Ala - dove allora viveva - e di cui era stata testimone oculare anche la deputata trentina (e alense) Vanessa Cattoi. Era davanti ad un supermercato - ricordava ieri (9 agosto) - è si era calato pantaloni e mutande».

C'è poi una denuncia per evasione (era ai domiciliari e si era allontanato dall'abitazione per andare a fare la spesa). Si arriva quindi allo scorso anno, quando, ad agosto, danneggia delle auto, tenta di aggredire un ciclista e poi prende a calci e pugni i carabinieri. E finisce in cella per passare poi ai domiciliari, durante i quali, però viene denunciato per violazione di domicilio e danneggiamento.

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