L’omaggio / Il ricordo

Il «Don Milani» ha intitolato l’auditorium a Daniela Preschern, scomparsa a 39 anni

Non ha mai permesso alla malattia di limitarla: un esempio per chiunque l’abbia conosciuta. Venerdì parenti, amici, colleghi e autorità cittadine hanno reso omaggio alla sua memoria

IL LUTTO L'addio in lacrime a Daniela Preschern, simbolo dell'inclusione e dello sport

ROVERETO. Quella di venerdì 20 gennaio, la cerimonia di intitolazione dell'auditorium del Don Milani a Daniela Preschern, è stata una commemorazione, commovente ma anche piena di sorrisi. «Perché così l'avrebbe voluta Daniela» afferma la professoressa Laura Modena, ideatrice dell'evento. «Daniela rifuggiva dal patetismo e dalla commiserazione degli sguardi di chi poteva pensarla come una donna sfortunata. Era offesa nel corpo, ma aveva uno spirito e una forza impareggiabili».

«Una guerriera, una persona che nella vita aveva vinto» ripete il marito Luca Ferrari. «Nonostante i limiti, nonostante la malattia e le tante operazioni subite fino alla costrizione sulla sedia rotelle». Una giovane vita spezzata a soli 39 anni. La comunità scolastica e tantissimi concittadini giunti per l'occasione l'hanno voluta ricordare venerdì, ad un anno dalla scomparsa.

L'evento, che ha visto avvicendarsi sul palco autorità cittadine, scrittori, giornalisti, musicisti, colleghi e amici, è culminato nell'intitolazione dell'auditorium della scuola, come recita la targa disegnata e regalata da un privato cittadino.

Ha aperto la serata la dirigente scolastica, Maria Teresa Dosso, sottolineando l'importanza del'evento per una scuola che ha tra le proprie mission quella di incoraggiare i giovani a superare gli ostacoli. «Daniela rappresenta, soprattutto per i giovani, un esempio estremamente positivo. Trovare la propria strada nonostante tutto».

Ha proseguito Giulia Robol, vicesindaco e assessore all'istruzione. Presenti anche vecchi presidi: Daniela Simoncelli e Paolo Chincarini hanno voluto porgere il loro ricordo. Presenti al l'assessore provinciale all'Istruzione Mirko Bisesti e Roberto Pallanch, del servizio disabilità della Provincia. Poi la serata, condotta dalla nostra collega, la giornalista Luisa Pizzini, è entrata nel vivo.

È stata delineata la figura della Daniela pubblica: proprio Pizzini per prima ne aveva raccontato la vita in una intervista su L'Adige. La giornalista ha ricordato l'incontro con Daniela e la sorpresa nel vedere negli occhi di questa donna la gioia di vivere, nonostante le difficoltà e i lutti familiari. A seguire una conversazione tra la Pizzini e alcune delle autrici de "Le Futurose": Paola Giudici, Milvia Argenti e Mara Rinner hanno raccontato l'origine della loro pubblicazione e la volontà di esaltare le figure femminili che a Rovereto si sono distinte.

Tra queste, compare anche Daniela, alla quale è stato dedicato il libro. E ancora un ricordo di Annamaria Eccli, ex docente dell'istituto, che ha parlato dell'intervista a Daniela curata per "Oltre gli ostacoli", una rivista che vuole raccontare storie di integrazione e di rivincita.

Poi è seguito il racconto della Daniela studentessa del Don Milani, perché Daniela è partita proprio da lì, ha frequentato l'indirizzo sociosanitario: Roberto Bombardelli, il suo professore di psicologia, ha raccontato di una ragazza che tra i banchi spiegava ai suoi compagni la malattia che l'aveva resa invalida, ma che in un certo senso le procurava anche una sorta di orgoglio.

Poi le parole affettuose della compagna di classe Sushila Comper. Ancora Mario Cossali, che ne ha raccontato la forza, la determinazione, il coraggio. «Daniela pensava soprattutto ad aiutare gli altri: questo era il suo tratto distintivo, voleva dire a tutti che si può vivere in allegria, anche nella malattia».

«Era anche un po' spericolata Daniela» dicono di lei alcuni colleghi, con gli occhi lucidi. «Si lanciava con la sua handbike sui sentieri di montagna senza esitazioni. La voglia di dimostrare a se stessa e al mondo che si può fare era troppo grande».Si può e si deve andare "oltre": questa era la parola che Daniela amava ripetere e che aveva scelto apposta per il titolo del suo progetto: DanyOltreProject.

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