Focolaio di Covid alla Bartolini l'Azienda Sanitaria in campo tamponi anche nelle ditte adiacenti

In merito ai tre casi con sintomi da Covid-19 in una ditta di Rovereto (la Bartolini logistica) l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha immediatamente attivato le procedure per circoscrivere il focolaio effettuando l’inchiesta epidemiologica e i tamponi ai contatti delle persone positive al Coronavirus.

La positività al tampone è stata riscontrata sabato scorso in tre persone che hanno accusato i sintomi del Coronavirus dal 13 luglio e per i quali era già stato disposto l’isolamento. L’inchiesta epidemiologica ha rilevato che le tre persone positive erano tutte appartenenti al turno di lavoro notturno e pertanto sono stati immediatamente disposti i tamponi per tutti i lavoratori che condividevano lo stesso turno di lavoro dei contagiati, compresi gli addetti alle pulizie. Nella mattinata di ieri sono stati effettuati 70 tamponi.

L’Azienda sanitaria di Trento, dopo i 70 di ieri, ha effettuato oggi altri 117 tamponi tra i dipendenti delle aziende della zona industriale di Rovereto, dove è stato accertato un focolaio da Covid alla Bartolini dopo che tre lavoratori sono risultati positivi al tampone. Tutti e tre lavoravano la notte e quindi l’Azienda sanitaria ha disposto i tamponi per tutti i colleghi che condividevano lo stesso turno di lavoro dei contagiati, compresi gli addetti alle pulizie.

Inoltre, visto che nella sede di lavoro dei tre sono presenti numerose aziende che svolgono attività diverse (stoccaggio, logistica, fornitura di servizio di trasporti), sono stati programmati altri tamponi per i lavoratori dei turni diurno e pomeridiano dei servizi di logistica, oltre che per gli autisti dei servizi di trasporto.

«Oggi sono stati fatti 117 tamponi negli stabilimenti della zona e siamo in attesa per domani dei risultati di quelli fatti ieri. Ovviamente su questi tamponi abbiamo allargato le maglie ed è stato fatto un controllo non solo sui contatti stretti delle persone positive ma riteniamo, data la delicatezza della questione, di dover intervenire così, come prevede la politica sanitaria della Provincia di Trento che è quella che in assoluto è quella che ha fatto il maggior uso di tamponi in relazione alla popolazione», dice il direttore del Dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria, Antonio Ferro.

Apss sta quindi valutando, in base ai risultati dei primi tamponi, di intervenire «su situazioni o su aziende che transitavano di là e che sono ancora meno coinvolte rispetto a questa, una strategia a cerchi concentrici che vanno verso l’esterno oltre che su potenziali positivi asintomatici non necessariamente legati ai contatti stretti delle tre persone positive», aggiunge Ferro.

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