Si scusa in aula: otto mesi per l'ambulanza distrutta

Quanto è entrato nell’aula di tribunale, la sbornia gli era passata

Quanto è entrato nell’aula di tribunale, la sbornia gli era passata. E aveva capito tutto: «Chiedo scusa a tutti» ha detto, rivolto verso carabinieri, 118, medici e, già che c’era, giudice. Certo non è bastato quello per evitare i guai in cui si è cacciato lo slovacco di 52 anni arrestato sabato notte.

Perché sul suo conto c’era la resistenza a pubblico ufficiale, ma pure il tentato furto aggravato di ambulanza. Per non parlare dei danni materiali, con l’ambulanza ammaccata sia dentro che fuori. L’uomo, davanti al giudice, ha preferito limitare i danni. Assistito dall’avvocato roveretano Wolfango Chiocchetti, ha optato per evitare il processo ed ha quindi patteggiato, beneficiando dello sconto di pena che i riti alternativi garantiscono. Se l’è cavata con 10 mesi e 500 euro di multa, con la sospensione condizionale della pena: è già libero, nella speranza che la nottata in cella di sicurezza gli abbia schiarito le idee.

La vicenda che lo aveva visto protagonista risale alla notte tra sabato e domenica. L’uomo era stato portato in pronto soccorso con l’ambulanza: aveva bevuto troppo, era svenuto. E fino al momento in cui ha messo piede i ospedale, è andato tutto bene. I guai sono cominciati appena è sceso dal mezzo. Ha ripreso i sensi, si è trovato in un posto che non conosceva, l’alcol non l’ha aiutato a capire in fretta.

Era disorientato. Il risultato è stato un disastro: se l’è presa con tutti. Con i medici, con gli operatori del 118. Pure con l’ambulanza: staccato un estintore dal muro della camera calda, ha prima provato a svuotarlo addosso alle persone e poi l’ha scagliato più volte contro l’ambulanza. Ad avere la peggio sono stati i vetri dei finestrini, finiti in frantumi. E proprio quelle schegge di vetro hanno colpito anche un operatore del 118: l’uomo fortunatamente ha avuto la prontezza di proteggersi il volto con un braccio ma è rimasto comunque ferito: la prognosi è di dieci giorni.

Ma lo slovacco non si è limitato a prendersela con le persone. Nel parapiglia è riuscito a salire sull’ambulanza e ha messo in moto, finendo contro un palo di cemento nello spazio di pochi metri. A quel punto sono arrivati i carabinieri, nel frattempo chiamati dall’ospedale a gestire la situazione, e l’uomo se l’è presa pure con loro. Non sono bastate le divise a tranquillizzarlo: è stato necessario arrestarlo.
Ieri mattina, come detto, il processo per direttissima. A «salvarlo» il fatto che fosse incensurato: ha potuto godere dello sconto di pena.

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