Bomba a Rovereto: disinnesco il 2 ottobre

Ecco i primi dettagli dell'operazione

di Luisa Pizzini

Pesa 500 libbre la bomba della seconda guerra mondiale di fabbricazione americana rinvenuta al Bosco della città di Rovereto poco più di un mese fa nell’area dove veniva coltivato il vigneto del sindaco, destinato agli orti urbani. Peso e dimensioni sono esattamente la metà dell’ordigno che il 16 novembre dell’anno scorso costrinse gran parte dei residenti a lasciare le proprie case per consentire l’operazione di disinnesco. Ciò significa che stavolta saranno dimezzati anche i disagi dovuti alla complessa operazione che impegnerà gli artificieri dell’esercito domenica 2 ottobre.

LA ZONA ROSSA
Il raggio che delimita la zona rossa attorno alla bomba è di 700 metri (la volta scorsa erano 900) e trovandosi in una zona meno abitata saranno tra i 1.200 ed i 1.300 i residenti che dovranno allontanarsi da casa. L’area comprende via Vallunga I e via Vallunga II e le case sparse che si trovano in quella zona, interessa all’incirca metà del piccolo abitato di Toldi e una parte del quartiere del Brione. Una prima riunione organizzativa ha escluso l’evacuazione della clinica Solatrix, struttura di recente costruzione che ha tutte le caratteristiche antisismiche e che verrà comunque protetta con un terrapieno realizzato a valle rispetto al luogo del ritrovamento della bomba.

LA ZONA GIALLA
I 1950 metri di raggio disegnati per individuare la zona gialla del disinnesco, quella in cui nessuno si potrà muovere durante la durata dell’operazione, va indicativamente da Volano a Santa Maria. Resta escluso l’ospedale.

LE STRADE
Rientrano invece in questa zona la strata statale 12 e la ferrovia del Brennero che verranno dunque chiuse per alcune ore. Si potrà circolare invece lungo l’autostrada del Brennero e sulla strada provinciale 90 della destra Adige.

IL CENTRO DI RACCOLTA
La riunione operativa durante la quale si definiranno meglio i dettagli dell’operazione di disinnesco è prevista per il mese prossimo, ma l’idea abbozzata in questi primi incontri organizzativi è di allestire il centro di raccolta per gli sfollati in via Benacense, tra le ex scuole edile e la scuola Dante Alighieri.

LE OPERAZIONI
Anche questa volta, proprio come accadde l’autunno scorso, la regia delle operazioni sarà affidata al colonnello Luigi Musti, comandante del 2° Reggimento genio guastatori Alpini. Saranno loro ad occuparsi del disinnesco, che si preannuncia più complesso della volta precedente. Nonostante l’ordigno sia di dimensioni inferiori, infatti, i militari hanno già appurato che le due spolette sono ancora chiuse. Nel caso della bomba da mille libbre rinvenuta a Borgo Sacco una spoletta era traballante quindi c’era meno possibilità che esplodesse.

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