Straordinari in Dana: sindacati divisi dopo lo sciopero

C'è maretta tra i sindacati, in Dana. L'azienda, che conta 700 operai tra Arco e Rovereto, ha appena siglato un accordo sugli straordinari. Una cosa che non è piaciuta alla Cisl, che va all'attacco dei colleghi Cgil: «Così si indebolisce la lotta per il contratto». Secca la replica della Cgil: «Non siamo in blocco della produzione, quell'accordo è stato votato dai lavoratori». Certo è che dal punto di vista sindacale non è un bel periodo, nella ditta metalmeccanica roveretana. La settimana scorsa si è dimessa in blocco la Rsu. Ma Manuela Terragnolo assicura: «La scelta dei rappresentanti nella Rsu nulla c'entra con gli straordinari, è frutto di altre tensioni».

A lanciare il primo sasso è la Fim Cisl, che in un comunicato si rallegra della partecipazione in massa allo sciopero della settimana scorsa. Ma punta il dito contro la Fiom Cgil: «Siamo dispiaciuti che in Dana la Fiom- Cgil territoriale abbia deciso unilateralmente di firmare pochi giorni prima dello sciopero generale un accordo per lavoro straordinario per i giorni immediatamente successivi - scrive Paolo Cagol - La cosa più grave è che siamo venuti a conoscenza del fatto solo a cose fatte e senza la possibilità di esprimere un'opinione in merito, pur avendo una rappresentanza sindacale all'interno di uno dei due stabilimenti trentini (Arco, ndr) . Il fatto è grave: toglie credibilità alle azioni di lotta faticosamente organizzate nei mesi scorsi, toglie quella pressione sulle imprese necessaria alla sblocco di questa difficile fase negoziale, influisce e mette in difficoltà i tanti nostri delegati che nelle aziende dell'indotto hanno fermamente sostenuto le azioni di sciopero e che ci chiedono comportamenti coerenti in tutte le aziende».

Un'accusa che la Fiom rigetta al mittente: «A giugno siamo stati in blocco dello straordinario e del sabato, poi c'è stato lo sciopero. Allo stato attuale non c'è indicazione di bloccare la produzione ad oltranza, e per le aziende sono giornate di forte pressione - osserva Manuela Terragnolo - Per questo abbiamo detto sì ad un accordo che ha previsto questa settimana, per altro già finita, un ora in più di straordinario per il secondo turno e un'ora il sabato per il primo. La proposta è stata portata in assemblea e i lavoratori l'hanno votata. Quando e se l'indicazione sarà di blocco della produzione, ci comporteremo di conseguenza. Ma ora si cerca di tenere aperto il dialogo, siamo al tavolo, non è il momento dello scontro duro».

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