Cibo scaduto e sporcizia chiusa rosticceria cinese

Il blitz dei Nas

Sporco incrostato sulle pareti e sui pavimenti e sulle attrezzature per la preparazione degli alimenti, residui di oli per friggere dappertutto, cibo ampiamente scaduto ed impropriamente sottoposto a congelazione «artigianale», carni e verdure di provenienza non certificata ammassate insieme senza alcun confezionamento in grandi congelatori o lasciate in sacchi di plastica aperti nella cucina-dispensa, vicine a confezioni di prodotti chimici detergenti ed ai contenitori della spazzatura, aperti.

Questo, in breve, quanto scoperto dai carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) di Trento durante una recente ispezione nella rosticceria cinese per take-away «Hong Kong» di via Maioliche.

Una situazione di degrado allarmante, incompatibile con l’attività di preparazione e vendita di prodotti alimentari e che costituiva un serio rischio per la salute pubblica. Questo fino alla settimana scorsa. Perché oggi la rosticceria è chiusa. Chiusa per ordine dell’autorità. Ed il titolare, un cittadino cinese di 43 anni, è stato deferito dal Nas alla Procura di Rovereto. Ora dovrà rispondere all’autorità giudiziaria dell’accusa di violazione di vari commi della legge 30 aprile ’62 sulla «disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande».

È stata inizialmente una signora residente a Rovereto a permettere di scoperchiare la situazione. Una signora che, con in mano una porzione di riso con le verdure e una di «pollo al curry» si è recata presso i Carabinieri di Rovereto per denunciare la scarsa qualità degli alimenti che le erano stati appena venduti. I militari roveretani hanno investito del caso il reparto competente, ovvero il Nas di Trento. Gli uomini coordinati dal tenente colonnello Costantino Meloni hanno ritenuto la segnalazione della indignata signora roveretana più che meritevole di approfondimento. E senza attendere i risultati delle analisi del laboratorio specializzato dell’Azienda sanitaria, sono intervenuti sul campo con personale dell’ufficio di igiene di Rovereto.

Lo spettacolo offerto dal retrobottega dell’esercizio, tra la dispensa (un locale con due grandi frigoriferi congelatori) e la cucina, è apparso subito grave. Al di là del sudiciume generale che caratterizzava gli ambienti, la conservazione all’interno dei congelatori era pessima: carni suine, pesce, pasta alimentare e verdure riposte nei congelatori senza confezioni o in sacchi di plastica. Il tutto senza le indicazioni obbligatorie che la legge prevede per gli alimenti: sopra a tutte provenienza e data di scadenza. Gli alimenti rinvenuti sono stati sequestrati: 150 chili di materie prime deteriorate in vari gradi, per un valore commerciale complessivo di quattromila euro.

La parola ora passa alla Procura e al pubblico ministero Fabrizio De Angelis, titolare del fascicolo. Una storia inquietante, quella della rosticceria «Honk Kong». Ma non indice, almeno in questo caso, di un sistema in tilt. Perché i controlli, sui ristoranti etnici e non solo, da parte del Nas sono costanti. Prova ne è che la stessa rosticceria chiusa era stata oggetto di un altro controllo a sorpresa, all’inizio dell’anno. In quell’occassione non era stata rilevata nessuna irregolarità da parte degli agenti.

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