Economia / I numeri

Turismo sul Garda trentino, quest'anno quasi quattro milioni di presenze

Silvio Rigatti, presidente dell'Apt: «Ciò che maggiormente ci rende felici è l'aumento nei mesi al di fuori dell'alta stagione, maggio e settembre». Fra le novità, la cartellonistica in verisone rinnovata sui sentieri bike, più chiara e funzionale
 
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ALTO GARDA. Nella terza edizione di Garda Tourism Factory, convention annuale organizzata per gli operatori turistici dell'Alto Garda dall'Apt Garda Dolomiti, si è parlato quest'anno di futuro, di cambiamento e di come ciò che al momento può sembrare una sfida, se affrontato con la giusta consapevolezza e con in mano i giusti strumenti, possa trasformarsi in un'opportunità e in un trampolino di lancio.

Ad alternarsi nella gestione della conferenza, tre capisaldi del panorama imprenditoriale turistico trentino: Silvio Rigatti, presidente di Garda Dolomiti, Oskar Schwazer, suo direttore, ed Enzo Bassetti, presidente dell'Unione Albergatori del Trentino, raggiunti da Roberto Failoni, assessore al turismo della Provincia, per un confronto finale a conclusione di quanto discusso lunedì sera al Palacongressi rivano.

Numerosi, tra il pubblico, i rappresentanti di tutti i comuni dell'Alto Garda e oltre, della Comunità di Valle e delle diverse associazioni di categoria.

«Dicembre è per noi mese di bilanci - esordisce Rigatti - siamo a presentarvi numeri positivi, parliamo di quasi 4 milioni di presenze, in leggero aumento rispetto al 2022; ciò che maggiormente ci rende felici è però l'aumento relativo ai mesi al di fuori dell'alta stagione, maggio e settembre; purtroppo, nel mese di ottobre il tempo non ci ha assistito e si è registrato un leggero calo.

Al di là di questo, è eccezionale il livello di coinvolgimento che siamo riusciti a creare sul territorio: nel giro di due anni e mezzo, da una quarantina di partner siamo passati a oltre 800. Negli ultimi mesi abbiamo svolto dieci incontri di ascolto sul territorio per raccogliere opinioni, critiche, creare dialogo con gli operatori. Questa è la nostra forza».

Si parla di traguardi raggiunti, come la nuova cartellonistica adibita all'orientamento sui sentieri bike, più chiara e funzionale rispetto alla precedente: un progetto che è in sede di valutazione in Provincia per essere adottato sul territorio trentino nella sua interezza. Si fanno presente i numerosi interventi di riqualificazione di aree outdoor, sentieri, vie ferrate, pareti d'arrampicata, il tutto reso possibile dal supporto dalla squadra de "Garda Rangers", professionisti dediti al controllo e alla cura dei percorsi tra boschi e montagne rivelatisi preziosi per un'azione capillare.

Si condividono poi i successi ottenuti anche in termini di visibilità internazionale, tramite contatti e collaborazioni con giornalisti, blogger, influencer che sono stati in grado di raccontare il nostro territorio in maniera accattivante.

E infine, si guarda al futuro: cosa aspetta, in termini di fenomeni sociali ed economici, il mondo del turismo altogardesano? È il direttore Schwazer a lanciare degli spunti in tal senso: «Il successo di una destinazione al giorno d'oggi e in futuro si basa sempre più sul concetto di sostenibilità, sia ambientale che sociale. Da una parte, allora, puntiamo a rendere il nostro territorio sempre più green, intraprendendo un percorso con un ente certificatore (Global Sustainable Tourism Counci quello scelto) che possa accompagnarci in un percorso di consapevolezza e cambiamento.

Ci sono degli standard ben precisi da rispettare che potranno garantire una certificazione a livello sia individuale, come struttura, che collettivo, come comune o territorio più ampio. Dall'altra, dobbiamo lavorare sulla risoluzione del conflitto tra ospiti e residenti: un territorio deve essere innanzitutto funzionale e di qualità per chi ci abita. Per questo stiamo pensando alla realizzazione di una card "del residente", parallela a quelle già esistenti per il turista e per il lavoratore di settore, che possa dare accesso a scontistiche e servizi che possano avvantaggiare il cittadino nel suo rapporto con il territorio che lo circonda».

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