Garda / Economia

La stagione turistica 2023 promette molto bene, ma resta l'incognita della carenza di personale

Dal lago voci ottimistiche fra gli operatori e gli esperti del settore: le prenotazioni ci sono e anche alle fiere del turismo in Germania, l'attenzione si è confermata come una costante. Si profila un avvio "precoce", anche perché Pasqua arriverà già il 9 aprile

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RIVA DEL GARDA. «La stagione turistica 2023 promette molto bene», ne sono convinti i rappresentanti degli operatori turistici. Le prenotazioni ci sono e anche alle fiere del turismo in Germania, l'attenzione per il lago di Garda è una costante. Unico problema rilevante è la carenza di personale che da qualche anno si fa sentire.

Enzo Bassetti, presidente dell'Unat, l'Unione albergatori del Trentino, è sicuro che la stagione sarà ottima. «Le premesse ci sono; poi, fatte salve alcune incognite che riguardano i conflitti e il meteo, siamo tutti al lavoro per riaprire. Addirittura la maggioranza di noi vuole cominciare già a metà marzo. Pasqua è il 9 aprile ed è presto, ma la gente, i tedeschi, iniziano già a girare, inoltre ci sono alcuni appuntamenti di grido come le regate Optimist e il Flicorno d'oro prima di Pasqua».

Tra i problemi quello che ormai è diventato cronico, la mancanza di personale: «Ormai è nell'ordine delle cose - continua Bassetti - purtroppo non è decollato il progetto di usare uno stabile abbandonato per ospitare i dipendenti che vengono da fuori. Ci stiamo guardando attorno ma la situazione è complessa».

Altra fonte di attrazione è la Crew card che permette ai dipendenti sconti nei negozi associati all'Apt e per servizi: «Non so se sia determinante per la scelta di venire a lavorare nell'Alto Garda, sicuramente fa piacere ed è una motivazione in più. Occorre rendere più interessante questa professione. È stato per fortuna approvato un accodo di secondo livello che dal primo gennaio ha portato qualche vantaggio anche in ordine salariale. Il tema reale è il costo del lavoro in Italia, è troppo alto e non ce lo possiamo permettere».

Infine Bassetti nota una presenza di tedeschi anche nel corso dell'inverno, cosa che è di per sé una novità e un buon auspicio: «Sono stato ieri a passeggiare da Prabi verso Ceniga e avrò contato settanta macchine parcheggiate: tutti freeclimber».

Anche Petra Mayr, presidente dell'Associazione albergatori Asat, è certa che l'annata turistica 2023 sarà ottimale. L'inizio promette bene come prenotazioni e anche l'estate. Alcuni alberghi aprono presto e mi pare una buona idea perché c'è richiesta anche prima di Pasqua. Sul fronte della mancanza di dipendenti, come Asat collaboriamo con l'agenzia del lavoro che si è proposta a persone fuori zona con un buon successo per gli hotel che possono proporre un alloggio. Il problema è chi non li ha. L'anno scorso ci è arrivata una buona mano, come camerieri e aiuto cucina, dai ragazzi dell'Alberghiero e credo che la cosa si possa replicare anche quest'anno; di solito iniziano con lo stage in aprile e spesso poi vengono richiamati per il lavoro in estate. Ora abbiamo esteso anche a loro, giustamente, la Crew card, è una bella cosa».

«Sono stato alle fiere di Amburgo, Monaco e Berlino - spiega il presidente dell'Azienda di promozione turistica Garda Dolomiti, Silvio Rigatti - e ovunque ho riscontrato interesse per il Garda. C'è ancora voglia di arrivare in auto e siamo avvantaggiati. C'è un buon indice di prenotazioni, più dello scorso anno. Noto un aumento medio delle tariffe che va a compensare quello delle spese ma anche così le prospettive sono buone. Siamo fiduciosi che anche gli ospiti saranno contenti delle tante iniziative ed eventi che abbiamo in programma».

Sul fronte della ristorazione, c'è ottimismo per le previsioni rosee per l'afflusso per la stagione 2023. «Per il resto - osserva Paolo Turrini, presidente dei ristoratori in seno a Confcommercio - notiamo con piacere un certo calo nei costi dell'energia anche se siamo sempre sopra a quelli degli anni precedenti al 2022. Resta il problema del personale, tutti stiamo cercando. Il contratto integrativo mette qualcosa in più in busta paga ma occorre investire sulla formazione dei giovani. Il decreto flussi ci farà arrivare personale extracomunitario sempre indispensabile per certi ruoli. Se non si troverà personale sarà difficile tenere aperto 7 giorni su 7 per cui qualcuno dovrà chiudere un giorno alle settimana, come già succede».

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