Riva / La polemica

L’ascensore al Bastione è sempre fermo: "Basta, persi almeno 150mila euro”

“L'anno scorso abbiamo calcolato 50 giorni di fermo non preventivati - afferma Marco Benedetti, consigliere di Garda Trentino ed ex presidente dell'Apt, oltre che referente numero uno per l'ascensore in seno all'azienda di promozione turistica -. È un'opera realizzata al risparmio e adesso ne paghiamo le conseguenze”

IL CASO Lido e Apt in tribunale
IL CAOS L'ascensore è ancora fermo

di Paolo Liserre

RIVA. L'unica certezza è che non ci sono certezze per quella che il giorno della sua inaugurazione (il 7 luglio 2020, appena fuori dalla prima tremenda ondata Covid) un noto personaggio pubblico rivano aveva definito «la Gioconda» del Garda trentino. Che in effetti una forte similitudine con la Monna Lisa di Leonardo ce l'ha: è assolutamente immobile.

Vada per il ritratto di Lisa Ghirardini, diventa un problema se parliamo di un ascensore o cabinovia a seconda di come la si voglia chiamare, opera costata svariati milioni di euro e che avrebbe dovuto trasportare migliaia e migliaia di turisti e residenti. Quello che sale al Bastione (proprietà Lido di Riva, gestione dell'Apt Garda Dolomiti) è sempre più immobile e al centro di un contenzioso giudiziario tra la società presieduta da Delio Picciani e l'Ati che ha realizzato l'opera e che ne cura la manutenzione. L'ascensore al Bastione è fermo dal 26 ottobre scorso e ha "bucato" tutte le festività natalizie e i mercatini.

«L'anno scorso abbiamo calcolato 50 giorni di fermo non preventivati - afferma Marco Benedetti, consigliere di Garda Trentino ed ex presidente dell'Apt, oltre che referente numero uno per l'ascensore in seno all'azienda di promozione turistica - Fermate improvvise per problemi tecnici che corrispondono ad un mancato incasso di almeno 150 mila euro a fronte di un canone annuo che paghiamo di 191 mila euro. È un'opera realizzata al risparmio e adesso ne paghiamo le conseguenze».

A questo punto fare previsioni è più difficile che vincere al Superenalotto ma le ultime indicazioni dicono che l'impianto dovrebbe poter riaprire entro il 15 marzo, inizio pressapoco della nuova stagione turistica 2023. «Sono rassicurazioni a parole» commenta laconico Benedetti. E anche il presidente di «Lido di Riva srl» Delio Picciani non trasuda smoderato ottimismo, tutt'altro: «Siamo preoccupati, molto preoccupati per il futuro - commenta - La situazione è difficile e molto complessa e non possiamo permetterci di avere un impianto che funziona un giorno sì e uno no».

Questa settimana è in programma una nuova udienza in tribunale a Rovereto nell'ambito del contenzioso civile avviato da Lido e Apt contro la ditta che ha realizzato l'ascensore. Società del Comune e azienda di promozione turistica hanno presentato le proprie osservazioni alla perizia tecnica disposta dal tribunale e a breve si dovrebbe entrare più nello specifico della materia del contendere.

«Prossimamente faremo un vertice Lido-Apt e con il coinvolgimento dell'amministrazione comunale - preannuncia il presidente Delio Picciani - Se l'ascensore riaprirà regolarmente? È la domanda delle cento pistole. Siamo molto preoccupati».

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