Turismo / Il caso

Riva: l'ascensore del Bastione è... sempre fermo ed è stato necessario cambiare tutte le funi

L’ira di Silvio Rigatti dell’Apt, perso il Ponte di Pentecoste e tanto pubblico straniero. Ma brucia ancora di più la sostituzione dei pezzi: «Voglio vedere quale impianto sciistico è costretto a cambiare tutto il sistema delle funi dopo appena 11 mesi di esercizio»

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Nessuno le cita esplicitamente ma il riferimento è abbastanza chiaro. «Perché quando si vuole risparmiare alla fine si spende il doppio...» osserva con amara ironia il presidente dell'Apt Garda Dolomiti Silvio Rigatti. La stoccata ha due indirizzi ben precisi: la precedente governance di «Lido di Riva srl» (società proprietaria dell'opera) e l'amministrazione comunale guidata dall'ex sindaco Adalberto Mosaner, ovvero i due soggetti principali che negli anni hanno gestito l'intera partita del nuovo ascensore inclinato al Bastione. Che manco a dirlo è ancora fermo.

Sia dalle parti di Porto San Nicolò (sede della società Lido) che da quelle di Largo Medaglie d'Oro sono incavolati. «Sì, siamo tutti incavolati» ammette il presidente di Lido Delio Picciani. L'ultimo di una lunga serie di guasti che ha messo ko l'ascensore al Bastione risale al 2 giugno scorso e da allora l'impianto è fermo. Morale, si è perso il lungo ponte di Pentecoste, peraltro con condizioni meteo buone che hanno favorito l'arrivo di turisti provenienti da tutta Europa.

Ora se tutto va bene, dovrebbe riaprire nella giornata di domani, una volta ultimati i lavori di messa in sicurezza. «È stato necessario cambiare tutte le funi dell'ascensore» fa sapere lo stesso presidente Rigatti, che ovviamente ritiene la cosa un tantino (per usare un eufemismo...) fuori dalla normalità.

«Voglio vedere quale impianto sciistico è costretto a cambiare tutto il sistema delle funi dopo appena 11 mesi di esercizio», è la constatazione (amara) del numero uno dell'azienda di promozione turistica. «Abbiamo programmato la chiusura di marzo proprio per eseguire gli interventi di manutenzione e farci trovare pronti all'avvio della stagione estiva - prosegue Rigatti - Ma qualcosa non ha funzionato evidentemente. Non ce l'ho con l'amministrazione in carica né voglio attaccare qualcuno. Ma questo ennesimo stop rappresenta sicuramente un danno sia economico che d'immagine per tutta la città e di riflesso anche su chi gestisce il bar-ristorante al Bastione. Spesso - ripete Rigatti - quando si vuole risparmiare su certe opere, si finisce per pagare il doppio. Forse qualcuno non ha pensato a questo impianto come qualcosa destinato a durare nel tempo mentre invece per certi interventi bisogna puntare sempre al meglio».

Più diplomatico ma nella sostanza non meno tenero è anche il presidente di «Lido di Riva del Garda srl» Delio Picciani: «Certo che siamo tutti incavolati perché non si può negare che questa situazione rappresenti un danno d'immagine per tutti - afferma - Io non segnalo responsabilità precise ma certo è che una volta risolta questa situazione d'emergenza ci siederemo attorno a un tavolo anche con l'ente gestore dell'ascensore (l'Apt Garda Dolomiti, ndr.) per valutare le prospettive».

Questo è certo e dovrebbe avvenire a breve. Com'è altrettanto certo, fa sapere lo stesso presidente di Lido, che anche questo ennesimo incidente di percorso «entrerà a far parte del contenzioso già essere».

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