Garda / La sfida

I Guardiani del lago: dalle spiagge ai fondali, volontariato ambientale

Un gruppo di cittadini, che si ritrovano virtualmente sui gruppi Facebook «I Guardiani del Lago di Garda» e «Benaco Guardians», sta promuovendo una sorta di sfida tra chi, in superficie e nel profondo, ripulisce il Garda dalle tonnellate di rifiuti che lo infestano

di Luca Nave

RIVA DEL GARDA. Se c'è una cosa che va di moda ed è capace di attirare l'attenzione di molte persone, è creare piccole sfide sui social network: Chi sa far stare in piedi una scopa? Chi riesce a sfilarsi e reinfilarsi la maglietta mentre fa un esercizio ginnico di resistenza?

Anche con questo piccolo accorgimento, un gruppo informale di cittadini, che si ritrovano virtualmente sui gruppi Facebook «I Guardiani del Lago di Garda» e «Benaco Guardians», sta promuovendo una sorta di sfida tra chi, in superficie e nel profondo, ripulisce il Garda dalle tonnellate di rifiuti che infestano spiagge e acqua.

Una rapida occhiata alle due pagine Facebook (il gruppo è anche su Instagram) fornisce una carrellata di ritrovamenti anche curiosi, capaci di far riflettere: dai copertoni alle mascherine, dalle reti da pesca alle infinite forme della plastica, c'è veramente di tutto e in tanti, su tutto il lago, si stanno dando da fare. I rifiuti non conoscono confini e nemmeno il gruppo, dunque quanto viene fotografato o filmato fa parte del «bottino» di chi si è dato da fare in Trentino, in Veneto o sulla sponda bresciana. Il gruppo ha come obiettivo «Monitorare, tutelare e proteggere il delicato ecosistema del Lago di Garda». Non c'è un referente o un responsabile, ma chi gestisce la pagina Facebook ha risposto ad alcune delle domande de l'Adige.

«Siamo dei volontari attivisti, purtroppo fermi al momento con le pulizie per via della zona rossa. Usiamo Facebook per mostrare le criticità del Garda: plastica, microplastica, rifiuti di ogni genere sulle spiagge e i fondali dove ci immergiamo, cercando di spiegare il tipo di rifiuti con immagini e video e con l'intento di sensibilizzare le persone verso comportamenti corretti. Non apparteniamo ad alcuna associazione ma collaboriamo con associazioni internazionali sul territorio, cercando di fare azioni che coinvolgano le persone. Il gruppo è libero e spontaneo, aperto a chiunque vuole postare segnalazioni e azioni».

Non c'è un'associazione e non c'è un direttivo, dunque, solo buona volontà e condivisione di quanto si fa.

«Siamo amici e conoscenti sparpagliati tra Brescia, Alto Adige, Basso e medio Garda. Non siamo un'organizzazione, non siamo un'associazione, non abbiamo bandiere, non cerchiamo visibilità personale e infatti rimaniamo anonimi sui social. Ciò che raccogliamo, postiamo e segnaliamo per sensibilizzare. Chiunque può unirsi alla pulizia appena sarà possibile, nel rispetto delle norme. Invitiamo poi tutti a postare azioni e segnalazioni sul gruppo, con foto e descrizione».

Dalle immagini si nota che alcuni di voi non si limitano alle spiagge.

«I sub tra noi sono pochissimi. Per le immersioni abbiamo amici che si immergono anche a 100 metri, speriamo possano agire per le varie reti fantasma, ci sono anche batterie e altro materiale estremamente inquinante. Poi ci sono altri sub che operano fino a 30 metri. Ma la maggior parte del materiale si trova tranquillamente anche a profondità "ricreative" quindi tutti i sub potrebbero contribuire».

Emergono anche materiali curiosi?

«Si trova di tutto. Fino a pochi anni fa, il lago era usato come una vera discarica, basta vedere le foto e i video che abbiamo già postato. Purtroppo la maggior parte delle persone che frequenta il Lago non è sufficientemente sensibile e non capisce l'urgenza. Il Garda è un lago molto fragile e soffre molto tra bracconaggio, sovrapesca, inquinamento, microplastiche, cementificazione, selvaggia antropizzazione. «Da parte nostra, speriamo di poter vedere un allentamento delle limitazioni da Covid, per poter tornare ad agire presto, grazie anche al supporto dei sindaci gardesani».

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