«Rotte Inverse» al sindaco: «Linfano, ultime terre fertili»

L’associazione «Rotte inverse», dopo un periodo di lunga riflessione, ha deciso di scrivere al sindaco di Arco Alessandro Betta per esprimere il proprio dissenso sulle scelte urbanistiche che riguardano il Linfano.

«Siamo un gruppo eterogeneo di persone che si sono associate nel 2012 con l’obiettivo di creare azioni di cambiamento sociale e comunitario sul nostro territorio, organizzando corsi di autoproduzione, di agricoltura naturale, sostenendo i produttori locali attraverso la creazione di gruppi di acquisto solidale e sensibilizzando la comunità su temi ambientali e dell’economia solidale (riuso, riciclo, baratto, etc. ...).

In quest’ottica abbiamo collaborato con l’amministrazione in diversi progetti ed iniziative (”Maniflù”, “Baratto dei Giocattoli”, “Arco Eco Day”, gli orti al parco delle Braile).

Negli anni, la nostra consapevolezza sui temi ambientali e sulla partecipazione è aumentata, anche grazie all’incontro con altre realtà associative del territorio. Abbiamo così iniziato ad informarci unendo le nostre idee.

È nostra convinzione che non sia più sufficiente collaborare a queste azioni di sensibilizzazione, quando in parallelo l’amministrazione persegue politiche di consumo di suolo, con un impatto paesaggistico ed ambientale notevole. E ci chiediamo: queste continue costruzioni vanno verso la Arco che vogliamo lasciare ai nostri figli? E a chi giova tutto questo? Come possiamo agire per evitare ulteriore consumo di terra viva, fertile e tutelare il paesaggio?

Vorremmo quindi esprimerle la nostra preoccupazione riguardo alla visione dell’attuale amministrazione sullo sviluppo futuro del nostro territorio e della nostra comunità. Nonché, riguardo la serata della variante di Linfano del 26 marzo, il rammarico per come la presenza di cittadini che manifestavano la loro contrarietà di pensiero sia stata da lei liquidata banalmente.

Ci riteniamo dei cittadini attenti e consapevoli e non di certo pecore strumentalizzate. La invitiamo quindi a riflettere con lungimiranza prima di ogni modifica al nostro preziosissimo paesaggio, considerando che il bene comune è priorità assoluta per un futuro migliore».

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