«Con me in cucina Cracco non urlava»

Maurizio Piller Hoffer, un pasticcere in cucina

di Luca Perenzoni

L’offerta del centro di Arco si arricchisce ulteriormente: è stato riaperto sotto nuova gestione il «Forno dei Sapori» in via Caproni Maini, nei pressi del Climbing Stadium, per intendersi. A dare nuovo slancio al forno arcense sarà Maurizio Piller Hoffer, trentacinquenne dal cognome che rivela chiare origini sappadine ma da ormai sette anni di casa a Riva. Specializzato in pasticceria alla scuola alberghiera di Longarone, per una decina di anni Maurizio ha fatto il pieno di esperienze in giro per l’Italia, lavorando in alcune delle cucine più rinomate del Paese, dal «Le Calandre» di Massimiliano Alajmo alle porte di Padova (uno dei pochi ristoranti italiani fregiato da anni delle tre stelle Michelin) fino al «Cracco» guidato a Milano dallo chef Carlo Cracco, autentico anchorman culinario della tv italiana grazie a programmi cult come Masterchef ed Hell’s Kitchen. «È proprio come lo si vede in televisione», dice Maurizio del talvolta irascibile chef vicentino.

Lasciata Milano è quindi approdato nel 2009 a Riva per dedicarsi negli anni alla gestione di un garnì in centro con la compagna Giulia e alla produzione di gelato artigianale; ora, messe le radici a Varone, sta scaldando e testando il forno in vista dell’imminente apertura.

«L’intento è quello di proporre prodotti di alta qualità, partendo da materie prime selezionate, con particolare attenzione alla scelta delle farine e dei singoli ingredienti. Sarà un pane a lunga lievitazione, completamente naturale e basato su lievito madre, senza l’utilizzo di semilavorati. Un po’ come si faceva una volta, insomma. Oltre al pane, ci occuperemo anche di pasticceria, sia secca che fresca con un’offerta parallela che rispetterà anche le intolleranze, specie al lattosio e alle uova; io stesso ho qualche problema con i latticini e proprio per questo ci tengo particolarmente». Tanta esperienza, nel curriculum, nonostante la giovane età. «Appena diplomato, ho lasciato Sappada, cercando di accumulare quante più esperienze possibili con tappe di un paio di anni: dal Monaco & Grand Canal di Venezia alla Terrazza dell’Eden di Roma, passando da Alajmo e Cracco fino al Palace di Merano; poi dal 2009 ci siamo sistemati a Riva».

Com’è stato lavorare con Cracco? «Carlo è molto esigente con i suoi ragazzi. Ho lavorato per lui come capo pasticcere e confesso di essermi risparmiato le urla e gli improperi che l’han reso famoso in televisione, spero per bravura mia. Ma il suo stile è proprio quello di Hell’s Kitchen: un perfezionista puntiglioso, sa metterti sotto pressione e tirare fuori il meglio da te. È stata una grande esperienza, così come quella con Alajmo, a sua volta giovanissimo e molto disponibile, un autentico maestro». Il lavoro del legno («in fondo sono un creativo che ha bisogno di stimoli»), la montagna e l’alpinismo sono le altre grandi passioni («a volte anche più della pasticceria»), tanto da vantare diversi 4000 e di recente l’apertura di una nuova via alpinistica in Presanella, «Sogni di Gloria». Ma per un po’ le cime potranno aspettare. «Esatto: iniziamo questa nuova avventura, nella speranza che i nostri prodotti possano essere capiti e apprezzati: nel pomeriggio di sabato inaugureremo il Forno dei Sapori e chiunque potrà prendere confidenza e conoscere il nostro pane ed i nostri dolci».

comments powered by Disqus