«Sportello per aiutare le donne» La richiesta a Riva e Arco

Tre mozioni nei consiglio e in Comunità

«Meglio» di Trento, peggio di Rovereto. I dati diffusi dall’assessora provinciale alle pari opportunità Sara Ferrari fotografano la realtà della «violenza sulle donne» in Trentino e dicono che l’Alto Garda è tutt’altro che immune da questa piaga sociale che non accenna minimamente a diminuire, anzi. Nel periodo preso in esame, dal 2011 al 2014 in base alle denunce presentate a Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale e Procure di Trento e Rovereto, le denunce provenienti dalla zona di Riva del Garda e dell’Alto Garda e Ledro sono state 421, il 18% del dato complessivo provinciale (2.301, ben 608 solo l’anno scorso), su una popolazione femminile che in zona raggiunge le 26 mila unità.

Il fenomeno e le misure da assumere per fronteggiarlo approdano ora all’esame dei consigli comunali di Riva, Arco e della Comunità di Valle per effetto delle mozioni presentate in queste ore dalla consigliera Franca Bazzanella a Riva e Massimiliano Floriani ad Arco, appartenenti ai gruppi «L’Altra Riva» e «Laboratorio Civico», e da Emanuela Lorenzi, capogruppo in Comunità di Valle della lista «Onestà, Partecipazione e Ambiente». 

I tre documenti chiedono sostanzialmente le stesse cose e vogliono impegnare i sindaci Mosaner e Betta e il presidente della Comunità Mauro Malfer a: «Mantenere alta l’attenzione verso tale argomento con continuo monitoraggio della situazione e continua raccolta dati; promuovere progetti ed iniziative volte alla sensibilizzazione della cittadinanza sul tema della violenza di genere e/o all’orientamento, al sostegno e all’ascolto delle donne vittime di violenza; avanzare esplicita richiesta alla Comunità di Valle di modificare la struttura organizzativa del servizio socio assistenziale, prevedendo uno sportello informativo e di Supporto per gestire il fenomeno della violenza contro le donne».

«Nella comunità Alto Garda e Ledro - osservano Bazzanella, Floriani e Lorenzi - non è presente una struttura organizzativa del sistema socio assistenziale in grado di fornire informazioni e un supporto specifico e significativo alle donne vittima di violenza. Risulta urgente e improrogabile svolgere una efficace attività informativa per le donne coinvolte in fenomeni di violenza, con indicazioni chiare e semplici delle azioni da svolgere e a quale struttura far riferimento, così come è urgente pianificare e implementare un’efficace attività sociale preventiva che coinvolga gli insegnanti delle scuole e i genitori per promuovere relazioni di genere equilibrate e rispettose delle persone anche nella sfera affettiva».

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