Quindici parcheggi ingoiati dal tunnel. Dal 2004 in via Molini a Riva i residenti aspettano di averli

di Claudio Chiarani

La pazienza ha un limite, ma quella dei cittadini per le istituzioni in genere probabilmente deve essere infinita. E, allora, ecco che la "denuncia" sul giornale quando la pazienza finisce diventa un obbligo.

Quella che Italo Regazzoni, pensionato da undici anni, molto noto a Riva del Garda e non solo per la sua precedente attività di taxista e noleggiatore, presenta da residente nella casa di proprietà del Comune di Riva e gestita dall’Itea in via Molini 19. Casa dove vive da quando fu inaugurato il primo tratto della bretella che da via Monte Oro sfocia in zona agritur "Comai".

"È da quando sono finiti i lavori - spiega - che qui davanti casa, dove prima avevamo in nostri parcheggi di pertinenza è una giungla. Hanno dovuto alzare il sedime stradale per rinforzare la spalla della galleria che passa qui sotto, poi promesso che avrebbero ripristinato il tutto ridandoci i nostri parcheggi. Dodici, non 15, ma vabbè ci siamo detti, in fondo gli appartamenti qui sono dodici. Si vede che tre andranno perduti, va a capire il perché ma così allora ci fu detto. Era il 2004 che iniziarono i lavori, sono finiti nel 2008, siamo nel 2015 e oggi non solo non possiamo utilizzare i nostri posti auto esterni, ma per utilizzare quelli nel garage dobbiamo passare sulla proprietà privata adiacente recentemente realizzata. Il cancello che avevamo sulla rampa d’accesso l’hanno tolto, e dal 2004 giace smontato in garage. L’area dei posti auto esterni, ne avevamo dieci davanti casa e cinque davanti alla proprietà, è stata alzata di circa due metri rispetto al sedime originale per rinforzare la galleria, oggi è preda di topi, scarafaggi, sosta selvaggia di camper e roulotte, zeppa di rifiuti e porcheria d’ogni genere. L’Ufficio igiene ha piazzato le trappole per i topi, ma siamo stanchi di subire questa situazione. Il Comune dice che ci deve pensare l’Itea, l’Itea risponde che è la Provincia, ma noi che siamo tutti almeno settantenni, qualcuno anche ottantenne, abbiamo altro a cui pensare che seguire i rimpalli degli uffici pubblici".

Regazzoni fa notare che non hanno neanche un’isola ecologica dove lasciare i rifiuti urbani, anzi, i residenti devono portarli nell’adiacente via Ardaro, dietro la Base logistica. A proposito della quale aggiunge: "A loro i cancelli li hanno fatti subito, i rifiuti vanno a ritirarli dentro la base senza problemi, noi invece, poveri pensionati ci dobbiamo arrangiare. Eppure tutti paghiamo l’affitto, le spese di competenza per i posti auto interrati ed esterni. Quelli che la galleria ci ha tolto. Abbiamo scritto recentemente (aprile 2015, ndr) al Comune e all’Itea che siamo stanchi di questa situazione, ma dopo tre mesi nulla, neanche un “ci spiace” o altro tanto per lavarsi le mani".

Transenne a terra, qualcuna in piedi, vetri, bottiglie, immondizia, topi e scarafaggi, plinti, tombini e altro sono in bella mostra da oltre quattro anni. Immobili, nessuno che li sposta, nessuno che viene a terminare i lavori e restituire ai residenti i loro posti auto. La domanda che Italo Regazzoni ha inviato a nome dei firmatari del condominio è la richiesta di ripristino di un loro diritto, tolto per agevolare il passaggio dei mezzi che hanno operato in nome e per conto della Provincia. Quello di ripristinare come promesso. Resterà una promessa?

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