Riva: affitti troppo cari, molti negozi chiudono

Se i prezzi delle case, dopo una strenua resistenza, anche a Riva sono leggermente calati, se gli affitti residenziali sono di qualche punto percentuale più modesti rispetto ad un paio d'anni fa, c'è una voce che non sembra adeguarsi in alcun modo alla crisi. È quella relativa agli affitti dei negozi. Alti, altissimi, da centro metropolitano. Il che si giustifica, almeno durante la stagione estiva, per la presenza di un turismo quantitativamente e a volte qualitativamente adeguato, ma diventa uno sproposito nei mesi freddi dell'anno (nel senso anche commerciale) visto che la clientela si riduce al lumicino e la perla turistica diventa una cittadina come tante altre

di Davide Pivetti

Se i prezzi delle case, dopo una strenua resistenza, anche a Riva sono leggermente calati, se gli affitti residenziali sono di qualche punto percentuale più modesti rispetto ad un paio d'anni fa, c'è una voce che non sembra adeguarsi in alcun modo alla crisi. È quella relativa agli affitti dei negozi. Alti, altissimi, da centro metropolitano. Il che si giustifica, almeno durante la stagione estiva, per la presenza di un turismo quantitativamente e a volte qualitativamente adeguato, ma diventa uno sproposito nei mesi freddi dell'anno (nel senso anche commerciale) visto che la clientela si riduce al lumicino e la perla turistica diventa una cittadina come tante altre.
Gli effetti si fanno evidenti soprattutto in questo periodo. Chi aveva intenzione di chiudere ha tenuto duro tutto ottobre per non perdere il bel turismo autunnale. Ma ora che siamo oltre la metà di novembre le serrande che si abbassano sono tante, le vetrine che scompaiono dietro a teli e fogli di giornali ancora di più, quelle sulle quali compare la scritta "affittasi" crescono di settimana in settimana.
L'area del centro storico è particolarmente delicata da questo punto di vista. Basta fare un giro di mezzora nelle solite vie dello shopping rivano per vedere quel che sta succedendo. Nella parte ovest di viale Dante, ad esempio, ci sono ben quattro spazi commerciali vuoti nella sola galleria "Piemonte". Si tratta di superfici di medie dimensioni, un tempo assai ambite per la loro collocazione, ora poco richieste perché comunque non si affacciano direttamente sulla via.
Qualche metro più in là, proprio sul viale, si lavora al civico 55 per ristrutturare un negozio, mentre accanto ha da poco aperto "Studio Top", un coiffeur gestito da cinesi.
Via Fiume è deserta, la maggior parte dei negozi ha chiuso, ma nella via più turistica del centro saranno in molti a riaprire prima di Pasqua. Girato l'angolo, in via Maffei, altro negozio che chiude, con tanto di trasloco in corso. Nuovo angolo, altra novità. In piazza delle Erbe sono tre gli esercizi che hanno chiuso nelle ultime settimane. Dove si vendevano paste e dolciumi aprirà tra dieci giorni "Duepuntozero", negozio specializzato in elettronica, accessi per cellulari e computer. Qualche passo e in via Lippella altro cartello "affittasi". Cambio di gestione con conseguente tentativo di rilancio per un'osteria di via Montanara, mentre da piazza Garibaldi arriva forse il principale segnale positivo. A marzo scorso aveva suscitato un certo clamore la chiusura del negozio "Benetton", uno dei più importanti del centro città non solo per il prestigio del marchio ma anche per i metri quadrati di superficie disponibile e la posizione strategica tra la piazza e via Maffei. "Benetton" è un marchio che italiani e stranieri immaginano proprio nei centri storici delle città più importanti, perderlo non sarebbe stato del tutto indolore. Per fortuna non accadrà. Dopo otto mesi anche di leggende metropolitane "Benetton" ha riaperto sabato scorso.
Questo il quadro a fine novembre. Altro accadrà durante l'inverno e solo a fine febbraio si avrà un quadro più completo del comparto commerciale in città. "Il problema sono soprattutto gli affitti troppo alti – diceva ieri una negoziante di piazza delle Erbe – i proprietari non vengono incontro ai negozianti in alcun modo. Basterebbe trovare un accordo in periodi di crisi come questo, per una riduzione anche temporanea dei canoni. Così si eviterebbero certe chiusure, che poi possono diventare dannose anche per chi ha la proprietà e si ritrova all'improvviso con il negozio vuoto". E tanti cartelli "affittasi" tutto intorno.

comments powered by Disqus