Giustizia / La sentenza

Aggredì la vicina, condannata a 6 anni: per i giudici si è trattato di tentato omicidio

L'episodio accadde nel luglio del 2018 nella palazzina di Pergine Valsugana in cui viveva la vittima, all'epoca 75enne. La pensionata venne trovata agonizzante sul pianerottolo del condominio e portata d'urgenza in ospedale

TRENTO. La pressione del cuscino sul volto della vittima avrebbe potuto uccidere: dal risultato della nuova perizia i giudici della corte d'appello di Trento hanno riformato la sentenza di primo grado e condannato l'imputata Teodora Marolo, cinquantenne, a 6 anni per tentato omicidio e ad un risarcimento di 15mila euro.

L'episodio di cui si è discusso ieri accadde nel luglio del 2018 nella palazzina di Pergine Valsugana in cui viveva la vittima, all'epoca 75enne. La pensionata venne trovata agonizzante sul pianerottolo del condominio e portata d'urgenza in ospedale. Solo nelle ore successive, quando riprese conoscenza, le affiorarono i ricordi di quanto accaduto: disse che ad aggredirla era stata la vicina di casa che l'aiutava nelle faccende domestiche, la stessa donna che nell'immediatezza dei fatti riferì ai carabinieri di non aver sentito nulla. Come ricostruito dagli investigatori, la Marolo reagì con violenza quando la pensionata la accusò della sparizione di denaro e di gioielli.

La responsabile dell'aggressione venne dunque arrestata e portata in carcere a Trento. Dalle indagini emerse il grave problema di ludopatia dell'imputata, che alle slot machine giocava tutto il denaro sia guadagnato onestamente lavorando come domestica, sia sottratto in maniera subdola alla donna che aiutava nelle faccende. Secondo l'accusa, in due anni avrebbe venduto gioielli ai negozi che trattano oro usato per un valore complessivo di alcune decine di migliaia di euro.

Nel processo di primo grado la perizia medico legale disposta dal giudice Marco La Ganga aveva evidenziato che la parte lesa non sarebbe mai stata in pericolo di vita: di qui la decisione di derubricare il reato da tentato omicidio a lesioni aggravate, con la condanna in abbreviato a due anni e due mesi di reclusione (Marolo era accusata anche di furto a danno dell'anziana vicina e di altre persone, di indebito utilizzo di una carta di pagamento e di autoriciclaggio per aver rivenduto i gioielli).

Alla vittima, costituita parte civile attraverso l'avvocato Andrea Stefenelli, il giudice di primo grado riconobbe una provvisionale di 5mila euro a fronte di un richiesta danni di 30 mila euro.Il ricorso in appello era stato presentato sia dal pm che dalla parte civile. Per i giudici di secondo grado l'episodio si configura come tentato omicidio: la nuova perizia medico legale affidata al professor Franco Tagliaro dell'Università di Verona ha infatti evidenziato che la vittima, a causa della pressione sul volto del cuscino, rischiò la vita. Dunque per la Marolo è arrivata una condanna a sei anni per tentato omicidio; la donna dovrà anche risarcire la vittima con 15mila euro.

L'avvocata Angelica Domenichelli, legale dell'imputata, è pronta a ricorrere in Cassazione. Teodora Marolo, che ai domiciliari ha scontato 19 mesi, rimane libera finché la sentenza non sarà definitiva.Se l'accusa di tentato omicidio dovesse venire confermata si aprirebbero per lei nuovamente le porte del carcere.

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