Guardia medica da riattivare almeno in luglio e agosto

di Daniele Ferrari

Primi dati sulla riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale (la ex "guardia medica") in Alta Valsugana, con la necessità di prevedere un presidio medico estivo nelle località turistiche del Pinetano e dei laghi di Levico e Caldonazzo. 
Cifre e riscontri del servizio assicurato dallo scorso novembre nel presidio di Pergine, dove operano due medici per l’intera durata del turno (dalla 20 alle 8 del mattino successivo) anche per i residenti di Levico e Baselga, sono stati illustrati mercoledì sera in consiglio comunale a Baselga, affrontando una petizione del gruppo locale della «Lega Nord Trentino» supportata da ben 525 firme.
 
Come spiegato dall’assessore alle attività sociali Giuliana Sighel, rispondendo al documento illustrato da Carlo Giovannini, nel «Distretto Est» (Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Valli di Fiemme, Fassa e Primiero) si è passati da 9 sedi alle attuali 5, chiudendo 15 presidi sparsi in Trentino e riorganizzando il servizio dopo vent’anni (le funzioni di «urgenza-emergenza» passano a Trentino Emergenza 118, elisoccorso o auto-medica).
 
«Prima della riforma nel presidio di Baselga si avevano 0,4 interventi in media all’ora e 5,5 nell’intero turno, mentre a Pergine ci si attestava a 0,6 interventi-ora e 7,2 nel turno (tra novembre 2015 e aprile 2016) - ha spiegato Giuliana Sighel citando i dati dell’Azienda sanitaria -; da novembre 2016 (avvio della riorganizzazione) e metà aprile 2017 il presidio di Pergine ha registrato una media di 0,7 all’ora e 9,1 nell’intero turno. La riorganizzazione delle varie sedi ha elevato in media gli interventi (consulti telefonici, visite ambulatoriali o a domicilio), ma si è rimasti in carichi e dimensioni accettabili, mentre sono calati gli accessi al Pronto soccorso per i codici «bianchi» e «verdi» (casi simili a quelli gestiti da medici di base o di guardia)». 
 
Se prima della riforma si avevano 42.878 accessi ai punti di pronto soccorso, tra novembre ed aprile sono stati 42.707 (10.223 codici bianchi e 26.310 codici verdi). «Secondo l’azienda sanitaria trentina la riorganizzazione non è stata dovuta solo a motivi di risparmio e razionalizzazione della spesa (ogni presidio costa più di 230 mila euro annui) - ha precisato Giuliana Sighel - si tratta di mettere in campo una migliore organizzazione delle emergenze, ed in Valsugana potrebbe arrivare presto un’“auto sanitaria” con a bordo un operatore di Trentino Emergenza». Considerazioni che saranno al centro di un incontro con l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni, martedì 30 maggio, al centro congressi di Baselga, rivolto anche alla comunità vicine (Val di Cembra e Valsugana), dove maggiori sono stati i disagi dopo la riduzione dei presidi.
 
«La nostra proposta all’assessore Zeni è di ripristinare il servizio di continuità assistenziale in orario diurno il sabato e la domenica nei mesi di luglio e agosto (16 giornate) - ha concluso il sindaco Ugo Grisenti - un servizio essenziale in località turistiche che raddoppiano il numero dei residenti. In futuro è auspicabile che, anche nel nuovo poliambulatorio di via del 26 maggio (finanziato con 800 mila euro dall’Azienda sanitaria), venga avviata una convenzione tra medici di base, garantendo un servizio tra le 8 e le 20 per 6 giorni settimanali, organizzazione auspicata da Provincia e Azienda sanitaria».

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