«Troppi cani nei frutteti» I contadini vogliono i divieti

di Daniele Ferrari

Campagne e terreni agricoli di Pergine «vietati» ai cani e ai loro padroni, colpevoli di lasciare indesiderati «ricordini» (cacche) in frutteti e coltivazioni certificate e di qualità.

Questo l'intento che ha mosso il consorzio di miglioramento agricolo «Argo Irriguo Perginese» ad ipotizzare la collocazione di alcuni cartelli di divieto d'ingresso e transito nelle loro coltivazioni, per difendersi dalle sempre più frequenti incursioni di cani e padroni in terreni coltivati e tutelati da norme e protocolli. La proposta (ancora da mettere a punto e da verificare nella sua concreta fattibilità) è stata avanzata domenica a Pergine nell'assemblea annuale del Cmf «Agro Irriguo Perginese» presieduto da Luigino Laner , chiamata ad approvare il bilancio 2015, i nuovi ruoli (fermi a 0.050 euro a mq) e gli interventi a tutela di coltivazioni e terreni della piana perginese.

Il consorzio conta circa 130 soci, di cui 90 serviti dall'irrigazione, su circa 120 ettari. «La possibile collocazione dei cartelli è stata discussa al termine dell'assemblea dei soci, visto che i comportamenti poco rispettosi di proprietà e coltivazioni sono sempre più frequenti - spiega il segretario Paolo Pallaoro - si vuole porre un freno ad un fenomeno non più tollerabile, e che ostacola il lavoro e la valorizzazione dei terreni da parte di tanti agricoltori, responsabilizzando invece padroni ed conduttori dei cani». Cartelli che non solo inviterebbero a non disperdere e raccogliere, con gli appositi contenitori e palette, le deiezioni canine (simili a quelli presenti già in parchi e luoghi pubblici cittadini), ma che punterebbero anche ad evitare le incursioni di animali e padroni nei frutteti, soprattutto durante la raccolta.

«Sono stato informato del problema e della decisione ipotizzata dal cmf Agro Irriguo Perginese - spiega l'assessore comunale all'agricoltura Carlo Pintarelli - e posso capire le preoccupazioni, ma un cartello o segnale di divieto può davvero frenare queste spiacevoli intrusioni o risolvere il problema delle deiezioni nei campi? Credo serva un comportamento responsabile e tanta educazione da parte di tutti, non divieti difficilmente applicabili».

Il tema sarà all'attenzione della seduta odierna della giunta comunale di Pergine per valutare costi e fattibilità. Il consiglio comunale nell'autunno del 2014 aveva peraltro approvato il regolamento di polizia urbana, che fissa regole e modalità nella coltivazione, irrigazione e trattamento con fitofarmaci dei terreni agricoli, accanto a compiti e doveri di padroni e conduttori di cani nei luoghi pubblici (non prevedendo tale tipo di divieto o limitazione).

Qualche giorno fa anche il Cfm «Boschi Canzane» (tra la frazione perginese di Assizzi e il Monte Orno) ha applicato in modo rigido la disciplina del transito sulle strade forestali. Il consorzio, come comunicato dal presidente Mauro Planchel , ha deciso di limitare il passaggio sulle strade del suo territorio ai residenti e proprietari di particelle fondiarie, non rilasciando permessi temporanei a frequentatori occasionali o cacciatori (tematica affrontata nell'ultima sessione forestale). «Non credo che il territorio o le coltivazioni (anche se certificate) si possano tutelare con il divieto d'accesso o transito - conclude l'assessore Pintarelli rinviano ogni decisione alla giunta di oggi - servono politiche attive di sostegno al reddito degli agricoltori e di rinnovo di coltivazioni ed impianti (il territorio perginese è ancora privo del sistema d'irrigazione a goccia). Porre tali cartelli potrebbe costituire un inedito precedente, che non trova riscontro in altri comuni trentini, e che potrebbe violare il codice civile o della strada».

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