Antiparassitari a Pergine arrivano i divieti

veleniUna tutela attiva del territorio grazie alla manutenzione delle aree incolte e l'uso attento di antiparassitari e presidi sanitari per scopi agricoli ed ornamentali. 

Tra le disposizioni più innovative, e in parte controverse, del nuovo Regolamento di polizia urbana recentemente approvato dalla maggioranza del consiglio comunale di Pergine (contrari i consiglieri di Pd, Patt e Upt) ci sono le norme per regolamentare e bonificare le aree incolte (art. 7 comma 6) e sull'attività agricola (cui è dedicato l'intero Capo Quarto).


«Al fine di salvaguardare le coltivazioni esistenti sul territorio dal propagarsi di malattie e insetti dannosi e da incendi, è fatto obbligo di procedere al taglio degli arbusti, delle sterpaglie e della vegetazione incolta, compresi i frutteti abbandonati - si legge nel testo del comma 6 dell'articolo 6 - gli interventi dovranno essere eseguiti almeno una volta all'anno. In caso di inadempienza, il comune, previa diffida, provvederà d'ufficio con spese a carico dell'inadempiente».


Se il regolamento fissa anche una sanzione amministrativa da 50 a 300 euro, rimangono delle perplessità sull'efficacia della norma: «L'amministrazione comunale non ha grandi strumenti e possibilità d'intervenire in proprietà private imponendo obblighi di manutenzione e sfalcio - spiega l'ingegnere chimico e consigliere comunale Raffaele Marchesini, presente nella Commissione sicurezza voluta dal consiglio comunale -. È però scientificamente dimostrato che malattie dei frutteti come gli scopazzi del melo o delle vite come la Flavescenza Dorata possono trovare nuovi focolai in piante non coltivate o terreni abbandonati. Lo stesso parassita della Drosophila Suzukii (che colpisce i piccoli frutti) può essere attratto dalla frutta (ciliegie) rimaste in pianta e non adeguatamente raccolte, propagandosi alle vicine coltivazioni intensive. Lo sfalcio annuale di tali terreni è una misura minima, che non credo pesi eccessivamente sui costi di manutenzione dei proprietari, ma che può incentivare il decoro urbano e la sicurezza contro gli incendi».


Altra tematica che ha sollevato delle perplessità (a poco è servita una seduta dei capigruppo durante la stessa seduta consiliare) è quella delle fasce di rispetto e degli orari per l'uso di antiparassitari e presidi sanitari: «La Commissione sicurezza si è confrontata con gli organi di rappresentanza e molti contadini locali - spiega Marchesini, diplomato all'istituto agrario di San Michele prima di conseguire una doppia laurea alla Facoltà d'ingegneria a Padova -: abbiamo applicato le normative nazionali e provinciali, cercando di tutelare sia il passaggio sulle strade e ciclabili comunali, sia la distanza minima delle case (30 metri). Non si tratta di un divieto assoluto, ma del rispetto di alcune distanze e fasce orarie (da maggio ad agosto, dalle 7.30 alle 19), consentendo sempre il trattamento con mezzi manuali (lance a mano) e riducendo le distanze in caso di siepi, tunnel platici o sistemi antideriva». «Alcune questioni restano aperte, come la definizione di strade agricole e i limiti sulle strade interpoderali - conclude Marchesini - il regolamento potrà essere rivisto se le linee guida nazionali si tradurranno in normative più precise, ma per ora rappresenta un utile strumento per tutela la salute pubblica e l'utilizzo del territorio da parte di tutti».

 

comments powered by Disqus