Il fenomeno / Criminalità

Allarme truffe agli anziani in Val di Non: a Livo una coppia raggirata consegna ori per 8mila euro

“Purtroppo i tentativi di truffa di questo genere non dico siano all'ordine del giorno, ma quasi - spiega il comandante della stazione dei Carabinieri di Rumo, il luogotenente Andrea Belmondo -. Riceviamo segnalazioni in continuazione, e noi cerchiamo di dare tutta l'attenzione che meritano, anche se devo dire che fortunatamente i cittadini sono sempre più sgamati”

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LIVO. «Sua figlia Luisa (utilizziamo un nome di fantasia per motivi di privacy, ndr) ha investito due persone con l'auto e ora si trova in prigione a Trento, insieme all'altra sua figlia Francesca (altro nome di fantasia, ndr)». È cominciata così, in un pomeriggio di inizio dicembre, la truffa a una coppia di anziani di 83 e 86 anni residenti a Livo. È un uomo col volto in gran parte coperto dal berretto e dalla sciarpa quello che si presenta al citofono di casa. A rispondere è l'anziana signora, che poi scende le scale e apre il portone.

«Per liberare le sue figlie deve consegnarci gli ori, il bancomat e il pin. Ora la chiamerà l'avvocato». Ed è in quel momento che squilla il telefono: dall'altra parte della cornetta una seconda persona inizia a citare (a caso) leggi, articoli e decreti, ribadendo che per scagionare le figlie occorre seguire le indicazioni che le erano state fornite.

La signora, presa dall'agitazione e ormai in preda al panico, si lascia convincere: gli ori, comprese le fedi nuziali, il bancomat e il codice pin finiscono nelle mani dei truffatori, che se la svignano in fretta e furia. Anche se non riusciranno a prelevare, perché fortunatamente la carta viene bloccata in tempo, i soli gioielli fruttano un bottino di 7-8mila euro. Immediata la denuncia ai Carabinieri della stazione di Rumo, che si mobilitano all'istante facendo partire le indagini e gli accertamenti, ad oggi ancora in corso.

Un episodio a dir poco deplorevole, e pare non si tratti di un fatto isolato. Altre persone anziane sul territorio del Mezzalone (ma non solo) sarebbero state vittime di simili tentativi di truffa e raggiri. Un fenomeno malauguratamente diffuso un po' dappertutto nell'ultimo periodo. Proprio per questo il Comune di Livo sta valutando l'installazione, in futuro, di un sistema di videosorveglianza sul territorio, anche alla luce dei furti avvenuti durante il periodo della raccolta delle mele.

«Purtroppo i tentativi di truffa di questo genere non dico siano all'ordine del giorno, ma quasi - spiega il comandante della stazione dei Carabinieri di Rumo, il luogotenente Andrea Belmondo -. Riceviamo segnalazioni in continuazione, e noi cerchiamo di dare tutta l'attenzione che meritano, anche se devo dire che fortunatamente i cittadini sono sempre più "sgamati", riescono spesso a riconoscere, ad esempio, le telefonate ambigue o le proposte di vendita strane e ce le comunicano».

In questo senso è stato particolarmente utile l'incontro organizzato a fine novembre dal Circolo Anziani di Rumo, Livo, Bresimo e Cis, in occasione della tradizionale castagnata a Rumo (nella foto). Una serata che ha fatto registrare grande partecipazione. «Chi era presente si è dimostrato molto interessato, ha portato i propri esempi e ha recepito i messaggi, il che ci fa grande piacere - aggiunge il comandante dei Carabinieri -. Questi appuntamenti sono essenziali per informare e sensibilizzare la popolazione nei confronti di determinati argomenti. Certamente terremo altri incontri di questo tipo, e lo faremo molto volentieri perché le fasce deboli come possono essere gli anziani sono le categorie più soggette a queste truffe. E noi dobbiamo fare tutto il possibile per tutelarle».

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