Il delitto / Il processo

Fausto Iob, le ultime ore di lavoro: il 3 giugno 2022 timbrò il cartellino solo in entrata

Nell'ultima udienza sono emerse anche alcune peculiarità dell'inchiesta. Ad esempio che le operazioni di ricerca della ginecologa Sara Pedri nel lago di Santa Giustina ad un certo punto si sono incrociate con l'indagine sulla morte di Fausto Iob. La consulente tecnica della difesa, la professoressa Luciana Caenazzo, medico legale, ha intanto rinunciato al mandato per "impegni universitari improrogabili"

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LE ANALISI Individuate tracce biologiche nel bosco di Banco
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TRENTO. Venerdì 3 giugno 2022 è stato l'ultimo giorno di lavoro del custode forestale Fausto Iob. Il suo corpo senza vita venne ritrovato nel lago di Santa Giustina domenica 5 con al capo segni di un'aggressione: se non ci sono certezze sull'ora e sul giorno della scomparsa, fra i punti fermi dell'indagine c'è il suo "cartellino" lavorativo che indica l'inizio del turno, ma non la fine. «Quel giorno Fausto Iob ha timbrato solo in entrata, presso il magazzino di Taio, qualche minuto prima delle 7» ha ricordato in aula una funzionaria del Comune di Predaia.

Nell'udienza che si è celebrata la scorsa settimana davanti alla Corte d'Assise sono stati sentiti altri dieci testi del pubblico ministero. Non è mancato il colpo di scena, quando è emerso che la consulente tecnica della difesa, la professoressa Luciana Caenazzo, medico legale, ha rinunciato al mandato per "impegni universitari improrogabili". La comunicazione risale allo scorso marzo, ma è stata discussa in quanto la medico legale, che per la difesa ha firmato la perizia relativa alle tracce biologiche trovate nell'auto dell'imputato David Dallago, è stata inserita nella lista testi. La Corte si è riservata la decisione, dunque si saprà nei prossimi giorni se la specialista comparirà o meno in aula.

Nell'ultima udienza sono emerse anche alcune peculiarità dell'inchiesta. Ad esempio che le operazioni di ricerca della ginecologa Sara Pedri nel lago di Santa Giustina ad un certo punto si sono incrociate con l'indagine sulla morte di Fausto Iob. Accadde nell'ottobre 2022, esattamente un anno fa, quando in val di Non arrivarono i cani della polizia della Baviera addestrati a percepire la presenza di cadaveri in acqua. In quei giorni intervennero a Santa Giustina anche i carabinieri del nucleo subacquei di Genova.

«Ci venne fatto presente che nel giugno precedente in un'ansa del lago venne trovato il corpo senza vita di un uomo e che l'arma, presumibilmente un'accetta, non era stata rinvenuta - ha spiegato in aula il luogotenente Maurizio Gargiulo del nucleo carabinieri subacquei - Organizzammo le ricerche con il metaldetector subacqueo e con l'immersione, dato che la visione in quei giorni era buona. Controllammo metro per metro, ma senza trovare nulla».

L’omicidio di Fausto Iob e l’arresto di Dallago: i 15 giorni che hanno sconvolto la Val di Non

Dall’allarme per la scomparsa di fausto Iob all’arresto di David Dallago: i 15 giorni di indagini che hanno sconvolto la val di Non.

Il luogotenente ha specificato che il fondale era fangoso e compatto e che, per sua esperienza, l'oggetto non avrebbe potuto sprofondare. In caso di una frana dell'argine causata dalla variazione del livello d'acqua, «il metaldetector avrebbe trovato l'arma anche sotto 40-50 centimetri». Fausto Iob, la mattina del 3 giugno, era stato visto da almeno due persone a bordo della Panda di servizio. Un agricoltore, sentito in aula, ha ricordato di aver notato un'auto azzurrina di piccole dimensioni parcheggiata di traverso in uno spiazzo, e poi la stessa macchina seguire l'auto di servizio di Iob.

Attorno alle 7.40 un uomo alla guida di un trattore aveva incrociato le due auto, la Panda di Iob e l'auto azzurrina, che scendevano la strada che porta in località Dos de la Val, a Banco, al cantiere forestale assegnato al boscaiolo David Dallago. Ma in aula la scorsa settimana nessuno ha riconosciuto l'imputato, né l'uomo sul trattore che ha ricordato che alla guida dell'auto azzurrina c'era una persona con la barba che aveva fatto cenno di saluto, né la responsabile del negozio di riparazione di smartphone a cui, secondo gli inquirenti, l'imputato Dallago si era rivolto per ripristinare il suo cellulare rovinato dall'acqua.

Avrebbero dovuto prendere la parola lo stesso Dallago e la moglie, ma essendo quest'ultima assente giustificata è stato deciso di rinviare la testimonianza di entrambi all'udienza di venerdì prossimo 20 ottobre.

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