Val di Non / Il caso

San Romedio: una targa ricorderà Fausto Iob, il custode forestale ucciso tre mesi fa al lago di Santa Giustina

Sarà collocata nell'area adiacente il santuario, vicino a un abete plurisecolare, in memoria dell'uomo che si prendeva cura anche del celebre orso: un omaggio da parte dell'amministrazione comunale di Predaia, dei colleghi di lavoro e dei frati a una persona stimata cui molti erano legati

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TRENTO. L'amministrazione comunale di Predaia e in particolare i colleghi di lavoro di Fausto Job, unitamente ai frati del santuario, poseranno una targa "a ricordo del loro stimato collega - si legge in una nota - ritrovato tre mesi fa senza vita in circostanze misteriose sulle rive del lago di Santa Giustina. La targa sarà collocata nell'area adiacente il santuario vicino ad un abete plurisecolare, probabilmente vecchio di circa 300 anni. Era desiderio proprio di Fausto Job realizzare un percorso per portare i visitatori ad ammirare questo esemplare botanico che ha la particolarità di essere aggrappato alla base e con le radici su una grande roccia proprio come l'edificio del santuario adiacente è parallelamente aggrappato alla sottostante rupe alta 99 metri: questo abete rappresenta una sorta di equivalente botanico dell'attiguo santuario".

Il corpo di Fausto Iob fu trovato il 5 giugno nelle acque del lago e presentava numerose ferite alla testa. I carabinieri hanno arrestato pochi giorni dopo, come presunto omicida, un boscaiolo di 37 anni di Mollaro, David Dallago, portato in carcere a Trento e accusato del delitto.

La targa porterà la seguente dicitura: "L'ombra di questo abete plurisecolare possa conservare nel tempo la memoria di Fausto Iob, custode dell'orso e della natura, in questo luogo a lui caro. con stima e riconoscenza, l'amministrazione, i colleghi del Comune di Predaia e i frati del santuario di San Romedio".

L'orso presente a San Romedio - assicura la nota - continua ad essere seguito da controllo veterinario e a partire dal 5 giugno stesso è stato affidato il compito di custode ad Emanuele Paternoster, già esperto custode degli orsi precedenti.

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