Giada Gasperi, 19 anni alla scuola militare di Milano

Un ideale di giustizia molto forte sin da bambina, il desiderio di aiutare le persone, il modello di un papà carabiniere. Questi i motivi che hanno spinto Giada Gasperi, classe 1998, ad iscriversi e a diplomarsi alla scuola militare Teulié di Milano, dal 2009 aperta anche alle ragazze. Giada, residente a Cavareno, dopo le medie ha fatto il liceo scientifico al Russell di Cles, dove ha frequentato i primi due anni prima di affrontare il concorso per entrare alla Teulié. «Un concorso che richiede determinati requisiti fisici, psicologici e buoni risultati scolastici, motivo per il quale ci si aspetta molto da chi supera i test», afferma. 

Può sembrare insolito che una ragazza decida di dedicarsi alla carriera militare, ma si tratta di un mondo all'interno del quale le differenze di genere vengono azzerate: «Mi hanno insegnato che non si è ragazzo o ragazza, ma soldato. Basti pensare ai nomi degli appartenenti ai vari gradi dell'esercito: tenente, ufficiale, colonnello? sono tutti declinati al maschile, ma sono ruoli che possono essere ricoperti anche da donne. Non voglio essere riconosciuta in quanto donna che ha scelto di diventare soldato, ma in quanto soldato». 

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All'interno della Teulié, gli studenti possono scegliere tra due tipi di percorso: il triennio classico e quello scientifico. Giada ha scelto quest'ultimo, in conformità con la sua carriera scolastica precedente. Disciplina e rigore sono all'ordine del giorno: dalle sei e mezza, ora della sveglia, alle 22.30, ora del «silenzio», gli allievi sono costantemente impegnati in attività scolastiche ed extrascolastiche, come sport e conferenze; le loro sono giornate scandite da orari molto rigidi e regole ben precise. «È normale che, ogni tanto, il pensiero di mollare affiori alla mente, non si tratta certo di una scuola facile. A fare la differenza è la motivazione, bisogna pensare che dove non si arriva fisicamente si può arrivare psicologicamente». 
E a Giada la motivazione certo non manca. «La vera grande prova non è il concorso, ma il primo anno, il più duro, dove diventa evidente chi ha la stoffa e la determinazione per continuare».
A renderla un'esperienza difficile contribuisce anche la lontananza da casa: si torna in famiglia soltanto qualche fine settimana e in occasione delle festività. «Nonostante ciò, ho trovato più difficile riabituarmi alla vita in famiglia che adeguarmi a quella della Teulié». 

La Teulié non è soltanto regole e disciplina, ma anche rapporti e legami umani: «È un mondo in cui si impara il rispetto, in cui i più veloci aiutano i meno veloci. Quando sono uscita dalla scuola, era come se avessi 63 fratelli», sostiene. Tanto che, con questi «fratelli», con i quali il rapporto si è ulteriormente consolidato con le esperienze vissute in occasione degli addestramenti estivi ed invernali, Giada è costantemente in contatto attraverso l'associazione degli ex allievi. 
«Quella del cameratismo è forse la dimensione più bella della scuola militare - continua - essendo lontani da casa, nei momenti difficili viene spontaneo cercare conforto nei propri pari, e si creano legami che credo dureranno per sempre».
Giada descrive la Teulié come «una scuola che mi ha tolto un'adolescenza "normale"», ma poi aggiunge che non avrebbe potuto desiderare un'adolescenza migliore. Nel futuro, Giada sogna di indossare la divisa dell'Arma; è in attesa dei bandi di concorso che dovrebbero essere emanati a breve.

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