Profughi, il sindaco di Flavon contro Donata Borgonovo Re

Ventuno profughi bengalesi sono ospitati da qualche settimana nella casa di accoglienza  «Ida Kofler» di Flavon. «Un’iniziativa calata dall’alto, slegata dalla volontà del Comune» chiarisce il primo cittadino del paese, Emiliano Tamè, che sul suo profilo Facebook ha pubblicato un filmato dal contenuto tra l’ironico e il provocatorio dal titolo «Sbarcare informati», una rivisitazione del servizio del Cis «Viaggiare informati» sulle condizioni del traffico autostradale.
Con un commento: «E grazie alla Borgonovo Re...».

Nel video che è apparso in un sito della Lega, un attore che interpreta il ruolo di anchorman con un finto copricapo della Marina, illustra i «servizi» forniti dallo Stato italiano a quanti approdano sulle coste del Belpaese a bordo delle carrette del mare. Tra questi, sono elencati il «soggiorno breve e non impegnativo presso le strutture detentive dello Stato» riservato ai «signori scafisti» e le «strutture alberghiere», «dotate di ogni comfort, con servizio all-inclusive» per i «gentili clandestini».
Un’uscita quantomeno originale per il primo cittadino, che così ha voluto esprimere la sua «non condivisione dell’operazione Mare Nostrum, che a partire da novembre 2014 è stata sostituita da Triton, a guida dell’Unione Europea». Missioni di salvataggio in mare dei migranti che cercano di attraversare il Canale di Sicilia: nei primi tre mesi e mezzo di quest’anno gli sbarchi sono stati 18 mila, 8 volte il dato del 2013.

Una vera emergenza nazionale, che solo pochi giorni fa ha portato il Ministero dell’Interno ad assegnare 50 richiedenti asilo al territorio della provincia di Trento, in aggiunta ai 431 già previsti. La scorsa settimana il Cinformi aveva lanciato l’invito ai privati, perché mettessero a disposizione appartamenti adatti ad ospitare i profughi, mentre l’assessora alla solidarietà sociale Donata Borgonovo Re si era rivolta alla sensibilità dei sindaci.

E proprio contro l’assessora punta ora il dito il sindaco Tamè, che spiega: «La mia era solo una sparata che ho condiviso con gli amici del social network per fare una risata, anche se in fondo ciò che viene detto nel video non si discosta molto dalla realtà. Nel post ho nominato Borgonovo Re perché è lei, in Trentino, a promuovere l’arrivo dei profughi. Tengo comunque a dire che in paese i migranti si stanno comportando correttamente, e che quella attuale è una situazione provvisoria».
In municipio sarebbe arrivata solo qualche piccola lamentela da parte dei residenti, e il paese si sta mobilitando per favorire l’inserimento degli stranieri nel tessuto sociale, con il coinvolgimento della Pro Loco.

Come detto, i profughi hanno trovato posto in una casa di accoglienza privata. «Ho partecipato al sopralluogo nella struttura con i responsabili del Cinformi, per verificare che i locali fossero idonei ad ospitare delle persone» spiega l’assessore comunale alla cultura, Albino Tolotti, che aggiunge: «I ragazzi, che hanno un’età compresa tra i 21 e i 30 anni, e ai quali si aggiunge un 40enne, provengono dal Bangladesh ma lavoravano in Libia. Ora stanno frequentando un corso di italiano, e non possono lavorare. La loro permanenza a Flavon durerà presumibilmente 6-7 mesi, per questo con le associazioni vogliamo farli conoscere alla popolazione affinché si smorzino eventuali paure».

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