Mobilità / Il nodo

L’ambiziosa «CicloAvvia» della Valle di Cembra fatica ad avviarsi

Preoccupato per budget ed ostacoli il presidente della Comunità, Simone Santuari: «I costi sono esplosi con la “Carta delle pericolosità” dei territori. L’opera al momento è in stand-by»

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di Pietro Gottardi

VALLE DI CEMBRA. La ciclabile della Valle di Cembra che doveva essere realizzata con i soldi dei sovracanoni della centrale idroelettrica di San Floriano riconosciuti ai Comuni lungo l'asta dell'Avisio da Molina di Fiemme in giù, rischia seriamente di rimanere solo un progetto su carta. "CicloAvvia" era stato il nome beneaugurante che le era stato dato, ma per ironia della sorte proprio l' "avviamento" si sta rivelando complicato oltre ogni peggiore aspettativa.

L'ambiziosa opera, per la quale sotto la regia della Comunità di Valle guidata da Simone Santuari, ancora oggi sono destinati circa 11 milioni di euro, dopo il via libera al progetto preliminare dell'ottobre 2019 sta incontrando grossi ostacoli a passare alla fase realizzativa. Ostacoli insormontabili? «Speriamo di no - replica speranzoso ma un po' preoccupato Santuari - Certo, negli ultimi anni sono cambiati alcuni parametri che impattano in modo pesante sui costi previsti originariamente. E non mi riferisco solo all'aumento (che pure, come è risaputo, c'è stato) delle materie prime».

«L'adozione da parte della Provincia nel settembre 2020 della "Carta delle pericolosità" del territorio, ha portato come conseguenza un aggravamento delle procedure tecniche a cui attenersi per la realizzazione di nuove opere, come ad esempio la nostra ciclabile. Ciò che bastava prima per avere le autorizzazioni a procedere, ora non è più sufficiente. E per realizzare ciò che viene richiesto a livello di sicurezza geologica, comporta costi fuori dalla nostra portata che ci impongono di mettere per il momento in stand-by il progetto complessivo».

Questo non significa accantonarlo definitivamente e Santuari ci tiene a rimarcarlo: «Fin dall'inizio si era deciso di suddividere l'opera in stralci e per quelli individuati come prioritari, l'intenzione è quella di provare a portarli avanti, chiedendo alla Provincia che, dove possibile, ci venga incontro». La tratta su cui la Comunità di Valle vorrebbe in particolare tener duro, è quella ormai approdata alla progettazione definitiva, che collega Cembra e Lisignago, a cui va riconosciuta anche valenza di passeggiata pedonale in grado di unire i due paesi dello stesso Comune (con relativa casa di riposo). «I costi, a causa delle nuove opere di mitigazione del rischio richieste, sono lievitati tra il doppio e il triplo anche per questa porzione di ciclabile, ma come Comunità cercheremo assieme al Comune di Cembra Lisignago di portarla a casa» è la considerazione di Santuari.

«In sede di valutazione economica i progettisti hanno evidenziato l'aumento dei costi di realizzazione - conferma l'assessore ai lavori pubblici di Cembra Lisisgnago, Diego Paolazzi - Il combinato effetto legato alla modifica della normativa vigente che detta le regole di appalto inoltre, costringerà verosimilmente a modificare le modalità di esecuzione dell'opera. La Comunità di valle quale stazione appaltante- conclude l'assessore - pare si stia muovendo per trovare risposta agli interrogativi che abbiamo posto».

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