Ciclabile da 15 milioni «Ora vi spiego perché»

Cembra, il presidente della Comunità di Valle: «Vi spiego perché costa tanto». Previsti quattro incontri

di Gigi Zoppello

Ha destato interesse l'annuncio del progetto per una doppia pista ciclabile della val di Cembra, su entrambe le sponde, presentato dalla Comunità di Valle con il nome di «CicloAvvia». Opera da circa 15 milioni di euro. Abbiamo chiesto dettagli al Presidente della Comunità, Simone Santuari.

Presidente, dalla Provincia è arrivato il via libera?

«Abbiamo avuto molti incontri, lavorando in sinergia con l'assessore Gilmozzi ma anche con la val di Fiemme: questa ciclabile dovrà inserirsi nella rete di ciclabili trentine e costituirà un nuo ocorridoio, rendendo possibile andare in bici da Canazei a Riva del Garda, per capirci. O collegarci all'asta dell'Adige e Bolzano, o con la Valsugana tramite Civezzano. Il tutto lavorando il più possibile su strade esistenti: forestali, agricole, mulattiere o piste dove possibile».

Come farete con il problema delle pendenze?

«La pendenza massima prevista per una ciclabile è l'8 per cento. Sappiamo benissimo che da noi saranno ben più pendenti di così, quindi parliamo di percorso ciclabili, accessibili a mountain bike e in prospettiva alle e-bike, cioè biciclette a pedalata assistita che sono il futuro. Gli esperti poi mi dicono che adesso vanno forte anche le bici da corsa rinforzate per fare sterrati. È a quello che puntiamo».

E come mai il costo è oltre 15 milioni?

«Per ora è uno studio, la cifra esatta non si sa. Diciamo che se avessimo puntato a nuove realizzazioni, il costo sarebbe stato di 100 milioni e oltre, impensabile! Comunque la cifra che abbiamo preventivato comprende anche formazione, pubblicità e molte opere accessorie come i bicigrill ed il museo del ciclismo a Palù di Giovo per onorare la presenza delle nostre dinastie del pedale».

È questo il vostro target? Gli appassionati di ciclismo?

«Innanzitutto abbiamo pensato alla mobilità di valle, collegando tutti i paesi, su tutte e due le sponde. Quindi la prima esigenza è di garantire i collegamenti e sviluppare una mobilità alternativa. Ci sono dei tratti dove è già possibile farlo, e penso al pezzo da Lisignago a Cembra dove per forza si correrà vicino alla sede stradale. Poi ci sono tratti dove questo sarà impossibile, come ad esempio da Grauno a Capriana, dove useremo strade forestali o strade intermedie che già esistono o magari sono abbandonate».

In conferenza dei sindaci avete già discusso mesi fa di nuovi collegamenti stradali fra le due sponde: due nuovi ponti?

«Nuovi per modo di dire. Uno c'è già, ed è il Ponte de la Rio, fra Grumes e Sover».

Ma adesso è un ponte pedonale. In effetti un ponte pedonale molto robusto...

«Oggi i mezzi agricoli non ci passano, anche perché mancano gli ultimi duecento metri dalla parte di Grumes. La strada attuale è stretta e ripida, pensiamo ad una modifica del tracciato per renderla più dolce. Così come dall'altro lato, lungo il Rio Brusago, non possiamo usare la strada asfaltata attuale perché troppo vicina alla zona di esondazione: la sposteremo di circa dieci metri sopra il vallo».

E l'altro ponte?

«Fra Cembra e Lona, c'era già anticamente, ed oggi vi è una passerella pedonale, all'altezza della centrale di Pozzolago (NELLA FOTO). Vi faremo un ponte agricolo. È sotto una zona agricola interessante sulla sinistra Avisio, che potremmo collegare con Cembra, per conferire le uve».

Il progetto verrà pubblicizzato?

«Sì, per tutto febbraio faremo un incontro ogni martedì nei diversi paesi per condividere le idee e avviare un'operazione ascolto, sentire cosa ne pensa la gente».

E i finanziamenti?

«Ci stiamo lavorando: in primavera è in arrivo l'accordo di programma sui sovracanoni della diga di Stramentizzo, che vanno ripartiti fra i comuni, e vi è già un accordo con Fiemme per l'utilizzo nel progetto ciclabili».

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