Gioco / La sentenza

Consiglio di Stato: bar di Mezzolombardo per ora può mantenere le slot machine, sospesa la rimozione

L'organo giudicante interviene su una decisione del Tar che sulla base delle norme provinciali aveva ordinato di spegnere subito gli apparecchi, perché collocati a meno di 300 metri da luoghi sensibili. I togati romani: fondata l’istanza cautelare, dall’esecuzione del provvedimento impugnato deriverebbe una consistente perdita di introiti

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ROMA. Un bar di Mezzolombardo, potrà mantenere al suo interno gli apparecchi da gioco: lo ha deciso il Consiglio di Stato, che "ha sospeso la precedente sentenza del Tar locale in cui si ordinava la loro rimozione in quando l'esercizio è collocato a una distanza inferiore di 300 metri da determinati luoghi sensibili", come previsto dalla legge regionale sul distanziometro.

Ne dà notizia oggi, martedì 29 agosto, l'agenzia di stampa giochi e scommesse (Agipro).

Nell'ordinanza di Palazzo Spada si legge che il Collegio “ritiene fondata l’istanza cautelare”, avendo tenuto conto della “consistente perdita di introiti che discenderebbe dall’esecuzione del provvedimento impugnato intimante l’immediata rimozione di apparecchi da gioco, con verosimili conseguenze di rilievo sull’andamento dell’impresa individuale del ricorrente”.

Come riporta Agipronews, il Consiglio di Stato spiega poi che “alla stregua del complessivo bilanciamento degli interessi contrapposti” appare “incongruo considerare ora prevalente l’esigenza d’immediato adeguamento della situazione”. Per questo il Consiglio di Stato ha accolto l'istanza cautelare del gestore del bar, sospendendo la precedente sentenza del Tar di Trento. La questione verrà quindi discussa più approfonditamente nella fase di merito.

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