Il progetto per la più grande fattoria didattica d’Europa, sulla vasta superficie di 33 ettari del Doss del Naion, potrebbe diventare realtà se il Comune di Fai mettesse a disposizione i terreni boschivi di sua proprietà. Magari, attraverso un project financing o una convenzione ad hoc per l’occupazione e l’utilizzo dei terreni, visto che il progetto del Family Park renderebbe assai, sia in termini di redditività, sia per la promozione agrituristica dell’intero Trentino.

Però la Provincia vorrebbe lasciare tutto in mano ai privati: «E’ un gran bel progetto - ha commentato l’assessore provinciale al trismo e agricoltura Michele Dallapiccola dopo averne preso visione - ma la Provincia non può fare nulla per sostenere questa iniziativa proposta da un privato». 

Tra l’altro sembra che vi siano già dei finanziatori stranieri interessati ad investire su questo progetto e sarebbe davvero un’occasione persa lasciarlo in mano di chi, con il Trentino, non ha nulla a che vedere.

 

E allora, andiamo a scoprire di cosa si tratta: l’intervento intende recuperare la vasta zona del Doss Naion, collocata ad un’altitudine tra tra gli 800 e 870 metri di quota, a nord del paese di Fai. L’ingresso del parco sarebbe facilmente raggiungibile dalla strada pubblica e i visitatori troverebbero subito l’Infopoint aggregato ad altri servizi come bar, un piccolo negozio e un'ampia terrazza belvedere sulla Rotaliana e sulla val d’Adige.

 

Il percorso inizia attraversando un primo parco destinato ad ospitare gli animali selvatici autoctoni (camosci, cervi, caprioli, ecc.); proseguendo, i visitatori troveranno la grande fattoria didattica e, più avanti, il ristorante che servirà piatti cucinati con i prodotti tipici raccolti negli orti del Family Park.

A poca distanza, ecco il maneggio con la possibilità di osservare da vicino e accarezzare i cavalli, oppure imparare a cavalcarli, anche nelle giornate piovose, in un ampio recinto coperto. Oltrepassando il maneggio, ecco la foresteria per le scuole che si occuperanno, con tirocini specifici, di approfondire e mettere in pratica le nozioni di agraria che gli studenti hanno imparato sui banchi.  A tal proposito sono già stati avviati degli incontri per un’ipotesi di accordo fra il team di progettisti del Family Park e la Fondazione Mach.

Proseguendo, si visiterà il Pet Therapy Center con le stalle e gli spazi necessari per avvicinare i pazienti agli animali; le altre strutture che si incontreranno lungo il percorso ospiteranno, invece, tutti gli animali da cortile. Alla fine del percorso si passerà sopra il Rio Mulini, camminando sul ponte tibetano che condurrà i visitatori al punto di partenza.

 

Per integrare il parco con il centro del paese, il progetto prevede la valorizzazione del percorso già esistente che parte dalla località Capannina fino al Doss del Naion; sarà un trenino elettrico su gomma a trasportare i visitatori che non vorranno camminare fino al parco, con varie fermate dove la gente scoprirà le leggende e le fiabe tradizionali del Trentino. I boschi della località Ori, attraversati dai sentieri didattici e dal trenino, saranno arricchiti da un arredo naturalistico che renderà piacevoli le passeggiate e sarà costruita una struttura polivalente per manifestazioni o eventi di vario genere, utilizzata dalle associazioni del paese. 

A completare il progetto c’è il «Butterfly Park - Living Colours», un’esperienza unica a livello europeo e ispirata alle farfalle, tra i colori della natura, della terra e dell’arte.

 

L’idea è nata dalla farfalla, simbolo del Trentino, anche se di parchi simili, in Europa, ne esistono già; però, la caratteristica del Family Park consiste nell’offrire al visitatore, oltre ad una superficie del parco molto più estesa, momenti emozionanti per immergersi nel mondo incantato e policromatico delle farfalle e dei fiori di cui si nutrono ammirando, nel contempo, le opere d’arte ispirate a questo fantasioso mondo creato dai colori e dal volo incantato delle farfalle stesse. 

Il progetto contiene anche una dettagliata analisi sulla sostenibilità dell’intervento e sulle sue potenzialità promozionali, non solo per la Paganella, bensì per l’intero Trentino.

 

 

Gli autori del progetto sono: Giuliano Romeri (ideazione e coordinamento), Franco Andreis (geologo), Manuel Breda (architetto), Silvia Cova (consulente), Giulia Cova (graphic designer) e Mirko Franzoso (architetto).