Allontanato per la «canna» Dichiara guerra al bar

Era stato allontanato dal bar perché aveva una «canna» in bocca, e da allora ha dichiarato «guerra» al locale.

Atteggiamenti molesti ripetuti, come lancio di bicchieri e uso in piena notte di un megafono, che hanno spinto il barista a sporgere querela. E così ieri un 33enne di Lavis è stato condannato in Tribunale a Trento a 8 mesi di reclusione.

Il giovane era accusato di aver a più riprese disturbato il barista, ma anche i suoi clienti. Le condotte contestate erano molteplici e si collocavano tra il Natale del 2014 e l’ottobre del 2015. Alla fine l’imputato aveva aveva colezionato un capo di imputazione di tutto rispetto. I reati contestati erano minacce, danneggiamento, disturbo delle quiete pubblica e molestie.

Secondo il barista, il giovane - che risiede a Lavis non distante dal locale - dopo essere stato allontanato per quella «canna» galeotta, aveva preso di mira il bar. Alla vigilia di Natale 2014 avrebbe disturbato gli avventori del locale, tanto da indurre il barista ad invitare i clienti ad entrare nel locale al riparo dal molestatore.

Il 18 aprile del 2015 alle 2 e 30 del mattino l’imputato avrebbe imbracciato un megafono facendo notevole rumore nel cuore della notte. L’accusa di minaccia si riferisce ad un episodio dell’ottobre 2015 quando l’imputato si sarebbe avvicinato all’odiato barista affermando che gli avrebbe volentieri assestato una testata, ma si tratteneva per paura di una denuncia.

Sempre ad ottobre ci sarebbe stato un lancio di bicchieri di proprietà del bar, anche verso gli avventori. Infine l’imputato una sera avrebbe danneggiato la serranda del locale. Dopo aver sopportato per mesi, il barista decise di sporgere querela. E ieri è arrivata  la sentenza di condanna che, speriamo, metta la parola fine alle «ostilità».

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